La carica complessiva raccolta nel rivelatore é il risultato della moltiplicazione in cascata dei singoli elettroni prodotti dal processo di ionizzazione primario (dal fotone X che ha interagito con il gas del rivelatore). Se gli elettroni primari prodotti sono n0, ci saranno n0 moltiplicazioni in cascata. Assumendo che Ai sia il fattore di moltiplicazione dell'elettrone i-esimo, indichiamo con M il valor medio dei fattori di moltiplicazione.
L'ampiezza dell'impulso ottenuto dal rivelatore é proporzionale alla
carica raccolta dopo la moltiplicazione . Sia n0 che M hanno fluttuazioni intrinseche e,
potendole considerare quantità indipendenti, la varianza relativa
attesa per Q é
Riscrivendo il secondo termine che rappresenta la varianza di M in termini della varianza di moltiplicazione del singolo elettrone A,
La varianza nel numero di coppie ione/elettrone viene espressa in termini di fattore di Fano
Il secondo termine che contribuisce alla varianza di Q rappresenta il contributo delle fluttuazioni nella moltiplicazione a cascata di un singolo elettrone.
Nel caso ideale, nel quale la probabilità di ionizzazione del singolo elettrone dipenda solo dall'intensità del campo elettrico e sia indipendente dalla sua storia precedente, si ottiene una varianza relativa
Nel caso in cui i campi elettrici siano particolarmente intensi la probabilità di ionizzazione da parte di un elettrone non può più considerarsi indipendente dalla sua storia precedente. In questo caso, nel limite di grandi A
dove i valori tipici di b sono 0.4-0.7
Quindi
ed infine, assumendo che , dove
é l'energia
depositata dal fotone che ha interagito con il gas e W é l'energia
richiesta per la creazione di una coppia ione/elettrone
C può essere assunta costante per un determinato gas. Ad esempio per Argon puro, W=21.5 eV per coppia, F=0.17, b=0.50