In un rivelatore ideale, i segnali misurati per radiazioni
monocromatiche di diverse energie é esattamente proporzionale alle
energie stesse: . Nel caso dei contatori a
scintillazione che abbiamo esaminato, il segnale misurato dipende
criticamente dall'efficienza di conversione dell'energia depositata nel
rivelatore in fotoni di scintillazione, e cioé dal numero di fotoni di
scintillazione prodotti per energia unitaria.
Tuttavia il valore riportato nella tabella 4.1 é un valore medio. Il numero di fotoni di scintillazione prodotti per energia unitaria (light yield) é una funzione dell'energia depositata, anche se in misura relativamente contenuta (attorno al 10% fra 20 e 300 keV). Questa non linearità é caratteristica del singolo rivelatore e quindi va opportunamente considerata nelle misure spettroscopiche.
Per ovviare a ciò, si procede in genere ad una caratterizzazione del rivelatore (taratura) nella quale si misurano le ampiezze di impulso relative a radiazioni monocromatiche di diverse energie, valutando il centroide del fotopicco relativo a ciascuna di queste energie. Tale misura consente di ottenere una relazione fra l'ampiezza del segnale misurata nel rivelatore e l'energia depositata nel rivelatore stesso.