di Cristiano Paris
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Le tariffe riguardano due categorie di chiamate. Le prime si riferiscono alle tipiche telefonate urbane (o "local" in gergo internazionale), mentre le seconde si riferiscono prettamente a telefonate non-urbane ma comunque nazionali.
Si è voluto operare una tale scelta per alcuni motivi, che possono essere riassunti nei seguenti punti :
1. La tariffa telefonica urbana è oggi al centro di un acceso dibattito tra gli amanti della telematica. Si è voluto quindi dare spazio ad un'analisi più approfondita ed articolata per quel che riguarda questa fascia tariffaria.
2. E' altresì interessante analizzare anche il prezzo degli altri tipi di telefonata, per evidenziare l'eventuale politica dei prezzi messa in atto da una particolare nazione. Purtroppo esistono delle forti differenze strutturali tra i vari tariffari per quel che riguarda questo tipo di telefonate. La principale è quella che riguarda il sistema a cui una determinata nazione ha voluto aderire. Riconosciamo così, in base a questo principio, due sistemi tipici : anglosassone e francese. Il primo ha tariffe poco articolate sia nell'ambito delle distanze tra due nodi collegati (per esempio, in Inghilterra esiste solo l'equivalente della nostra tariffa telefonica interurbana, mentre per le telefonate in teleselezione esiste un'unica tariffa. In Germania addirittura esiste solo quest'ultima) che nell'ambito delle fasce orarie (di solito, in questi paesi, vigono solo due fasce orarie). Nel sistema francese invece abbiamo una maggiore articolazione delle tariffe in relazione al chilometraggio e alla fascia oraria.
Per il secondo punto, invece di istituire un confronto diretto tra le varie tariffe chilometriche, si è preferito fare una media delle tariffe interurbane e in teleselezione nei sistemi francesi, confrontandolo poi con le medie delle tariffe interurbane e in teleselezione dei sistemi anglosassoni. Si è così ritenuto di fare giustizia delle differenze tra i vari sistemi.
Inoltre, per meglio evidenziare le differenze fra i diversi paesi, le tariffe sono analizzate anche nell'ambito di tre fasce orarie ritenute "fondamentali" in tutti i paesi d'Europa, riportando, tra l'altro, anche il costo di una ipotetica telefonata di un'ora.
I prezzi sono riportati sia in unità per minuto (dove per unità si intende la base valutaria assunta nei cambi), sia in lire per minuto al fine di facilitare un confronto fra le varie tariffe. Tuttavia, a causa dell'attuale crisi valutaria, il cambio-valuta non si presenta favorevole verso la lira, che si ritrova debole rispetto a svariate monete, tra cui Franco e Marco. Questo si ripercuote sulla presunta sconvenienza di paesi forti come, appunto, Francia e Germania. E dal confronto, infatti, l'Italia si mantiene all'interno della media europea. Questo potrebbe indurre a pensare che il nostro tariffario sia effettivamente a buon mercato, quando invece non lo è, proprio a causa della crisi valutaria.
Per rendere giustizia dell'effettiva convenienza dei paesi extra-italiani, si stanno cercando dei coefficienti di "rivalutazione" che permettano un aggiustamento tale da mettere in luce proprio tale convenienza. I sistemi sinora proposti sono due :
1. Dividere il Reddito Pro Capite di ogni nazione per il costo delle tariffe di ogni nazione stessa. Così facendo si otterrebbe una buona approssimazione, nell'ipotesi, tuttavia, di un RPC uguale per tutti i paesi europei. Infatti, se una nazione ha un RPC più alto di un'altra, le sue tariffe, pur essendo sostanzialmente simili, risulterebbero più convenienti, il che si rivelerebbe falso. In effetti, nella media europea, potremmo assumere gli RPC uguali.
2. Si potrebbe trovare un bene di consumo locale di riferimento, prodotto dalla stessa nazione e consumato in essa stessa, che quindi non varia al variare del RPC, ed effettuare un rapporto tra lo stesso costo qui in Italia. Questo ci garantirebbe un'indipendenza dal RPC, e inoltre ci permetterebbe di valutare con precisione l'effettivo costo della vita nel paese europeo considerato. Come metro di riferimento si è proposto : prezzo del pane, che però si rivela difficile da rilevare e troppo variabile in funzione del prezzo al dettaglio; prezzo di un BigMac di MacDonald's, che ci permette di introdurre una relativa standardizzazione dei prezzi al dettaglio; una Coca Cola Large di MacDonald's, che viene prodotta nei rispettivi paesi europei e consumati dal rispettivo mercato interno.
Si è purtroppo ancora in fase decisionale ed ogni suggerimento è ben accetto.
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