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Editoriale

La mossa apprezzabile di Netscape verso il "free software"

Il 1998 è iniziato con l'annuncio, a sorpresa, di Netscape che rendeva gratuito il suo prodotto più famoso, la suite Communicator 4, e rilasciava il codice sorgente della versione 5. Prenderò in esame il secondo fatto. Non mi dilungherò troppo sui particolari tecnici della cosa, poichè sono già noti (per tutte le informazioni il sito http://www.mozilla.org fa da riferimento). La decisione di rendere un software da commerciale a "free", definizione che metto tra virgolette perchè ha un significato particolare, è sempre molto interessante. In questo caso lo è ancor di più vuoi per l'importanza del software, vuoi per le ricadute che tale decisione ha e avrà sulle strategie commerciali di molti.

Poichè la Casa di Andreesseen e soci era già all'avanguardia, ancora una volta come è già successo all'epoca di Mosaic ha seguito il suo "istinto naturale", innovando e anticipando il mercato invece di seguirlo. Rendere un software come Netscape "free" è una decisione senza dubbio difficile, e un'operazione ancor più complessa da realizzare. La cosa poteva essere sbrigata ..con poche formalità giusto per tentare una via clamorosa e non cedere sotto il peso della crescente concorrenza di Microsoft. Invece così non è stato.
Netscape ha sposato la filosofia del free software prendendo tutti gli accorgimenti necessari per rendere la sua suite un bene alla portata della comunità dei programmatori, organizzando il codice sorgente, producendo la documentazione, coordinando i contributi. E ancora, il supporto e l'organizzazione messa in piedi per i gruppi di sviluppo, di debug, il coordinamento per le piattaforme e le varie e necessarie indicazioni per i programmatori, ecc. Magari adesso ancora alcune cose mancheranno, è una struttura comunque ancora in fase di formazione, ma la strada percorsa mi sembra già chiara. Una strada che lascia l'iniziativa ai cosiddetti hacker, ma preferisco chiamarli ai "cultori del software", persone o meglio gruppi di persone il cui credo è: libertà di programmazione, distribuzione e compilazione, in nome degli standard, e se mancano questi delle libere scelte, della collaborazione volontaria, e sincera, tra intenditori e appassionati.

Tutte rose e fiori insomma? Non proprio, anche se la sostanza non cambia.

E' chiaro, ovviamente, che questa virata consentirà a Netscape di avere vantaggi di immagine consistenti, quindi anche commerciali (non ..vive di solo browser, anzi), farà parlare di sè la comunità Internet per molto tempo e soprattutto la metterà in una luce ben diversa e assolutamente antagonista rispetto a Microsoft, verso cui sta conducendo una battaglia molto importante -- quasi quanto la sua sopravvivenza. Microsoft va nella direzione opposta ma soprattutto ha fondato una via opposta: il software è commerciale così come i formati sono proprietari e il free software è un'illusione con ben pochi vantaggi, tranne poche eccezioni. Una via opposta, ad esempio al mondo unix accademico, che ancora oggi è vivo e anzi è in fase di riespansione e innovazione, e in generale a quel mondo di informatici che dà un valore prima al codice, poi al marketing. Una filosofia come quella di Microsoft ha però l'innegabile vantaggio di consentire l'espansione dell'informatica verso tutti i livelli. Non dimentichiamoci che fino ad alcuni anni fa intorno ai computer giravano tecnici in camice bianco; se c'è stato uno sviluppo così grande dell'informatica personale, lo dobbiamo anche alla facilità d'uso di Windows. D'altro canto una posizione di predominanza riduce il margine per la concorrenza e di fatto controlla il mercato in virtù del monopolio che è effetto stesso delle scelte proprietarie fatte.

C'è anche un altro fatto, che si ricollega alle ultime cose dette. La posizione assunta da Netscape, grazie anche alle dichiarazioni del presidente Andressen, mirate allo sviluppo per le piattaforme unix, ha anche un effetto rinfrancante verso il monopolio Windows-Microsoft, che addirittura sta diventando un problema per la Microsoft stessa (vedi guai con la giustizia americana, vedi la nascita di sistemi indipendenti basati su Java). Difatti, l'allargamento verso le piattaforme Macintosh e Unix è visto come strategico da Bill Gates non solamente per questioni meramente commerciali.
In Italia, molti "tromboni" (ce ne sono, ce ne sono... anche nel mondo informatico :-) hanno gridato allo scandalo per la decisione di Netscape, mentre altri hanno sostenuto la mancanza di stile nell'operazione effettuata. A mio avviso non è così, non solo per quanto abbiamo detto sul free software e sulla sua importanza per uno sviluppo della programmazione collaborativa e per un miglioramento del codice esistente, ma anche per i motivi del monopolio stesso di Microsoft. Forse non tutti stanno porgendo la dovuta attenzione a ciò che la casa di Redmond sta facendo, cui accennavo poc'anzi: Microsoft ha tirato fuori dal cappello una versione ora anche Unix del suo client Web Internet Explorer, mentre da tempo ne esiste una versione Macintosh. Le tre piattaforme più diffuse, e le due naturale terreno di Netscape, sono così coperte. Se si vuole salvaguardare una certa pluralità, è evidente che bisogna rispondere adeguatamente a chi cerca di instaurare e mantenere un regime di monopolio nel mercato. Io non nutro a priori sofferenze verso Microsoft, o anche i monopoli in particolare, a patto che essi portino veramente dei vantaggi e non presentino invece le magagne tipiche, come l'abbassamento del livello di qualità, i prezzi più alti, il non rispetto degli standard e via dicendo.

IE sta scalando tutti i gradini e oramai ha già raggiunto il suo rivale nei mondi Windows e Mac, e in assoluto sull'installato. Inoltre, Microsot combatte la guerra dei client Web (creata da lei) anche con mosse scorrette, come il dipartimento di giustizia americano ha mostrato. Il fine seguito da Microsoft sembra essere simile agli altri casi simili visti finora: far chiudere la casa concorrente, o comprarla, o farla giungere a più miti consigli. Netscape ha reagito con orgoglio, e utilizzando un principio molto interessante La comunità ha ora la priorità più alta, non il produttore, che però come vantaggio non da poco ha la diffusione del suo prodotto. Il prodotto Netscape è valido, ma ha anche molti difetti; ora molti programmatori capaci potranno farlo funzionare meglio, o alleggerirlo di funzioni non indispensabili. Il guanto di sfida lanciato da Microsoft, con uno stile non propriamente elegante (regalando il suo client IE e approfittando della posizione dominante installandolo insieme a Windows) è stato quindi raccolto e la sfida rilanciata con classe.

Luciano Giustini
l.giustini@beta.it


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