Si
dice nell'ambiente che il WWW sia la prima interfaccia universale dai tempi in cui i
ragazzi di Palo Alto creavano schermate grafiche per la Xerox (poi Bill Gates se ne accorse, ma
questo è un altro discorso).
Penso che questa affermazione sia grandiosa.
Se vi fermate un attimo a pensare a quanti
soldi, fatiche, risorse vengono impiegate per onorare la "compatibilità" tra
piattaforme diverse, e quante ancora se ne impiegano, converrete con me che lo sviluppo
del WWW, e del suo maggior artefice l'HTML, sia cosa grande.
Migliaia, se non milioni, sono i software e gli hardware progettati solo per far dialogare
due sistemi o due formati incompatibili. L'esempio più stupido che adesso mi viene in
mente: il classico documento scritto con due wordprocessor differenti. Un ragazzetto, nel
suo studio, scrive la tesina con il suo adorato Ami Pro. Tabelle, giustificazioni e stili
arditi per farne un bel lavoro, poi si reca dal suo servizio di stampa e lì si accorge
che nessuno sa leggere quel formato. Magari apostrofano il tutto con un terribile "potevi
scriverlo con il Word".
Il ragazzetto cambia tipografo (o compra WinWord e importa la sua tesina sperando che
le formattazioni siano rispettate), ma pensate se avesse fatto la sua tesina in HTML 3.0.
Tabelle, Form, figure e tutto sarebbe stato visto in maniera pressochè uguale da
qualsiasi Browser per qualsiasi piattaforma. E in tutto il mondo poichè il codice per
i caratteri è definito a livello di standard (qualsiasi riferimento all'ASCII e alle
27382 tabelle codici sparse per il pianeta è del tutto... causale).
Magari mi direte che il servizio di stampa neanche sa cos'è l'HTML, ma a questo si
ovvierà nel giro di un paio d'anni, statene certi.
Molti di noi usano diversi sistemi per la propria informatica personale: dal classico Windows
al potente Windows NT, passando per Linux, e molto spesso per OS/2. Non parlo di Unix o di
Macintosh, ma solo rimanendo nel campo dei PC già potete farvi un'idea di quanto
diverse possano essere le risorse necessarie a far fare al computer le stesse cose sui diversi
sistemi operativi citati. Limando su tutte le possibili differenze, rimaniamo ancora
molto lontani almeno sull'aspetto visivo del risultato, su cui il progettista deve intervenire caso
per caso. Con l'HTML, invece, si ha una ragionevole certezza che un dato prodotto venga
visto in modo simile su computer anche diversissimi tra loro.
Non solo. Sta avendo diffusione sempre maggiore la proposta di Sun per un modello di applicativo
inter-piattaforma da eseguire sfruttando la rete: Java. Come molti di voi avranno notato, Java per
ora si vede solamente sotto forma degli applet JavaScript supportati dall'ultima release di Netscape, la 2.0.
Recentemente, però, la Sun ha finalmente rilasciato la versione 1.0 del compilatore Java. Gli
sviluppatori iniziano a intravedere traguardi fino ad ora impensabili.
Si potrebbe avere la certezza che un dato programma generi
risultati interpretabili da qualsiasi sistema operativo, se, come sperano alla Sun e anche per come
ci stanno investendo alcuni soggetti informatici di primaria importanza, Java si avvia a diventare uno "standard de facto"
supportato dai Browser più importanti (e Netscape in questo senso sta spianando la strada a Sun)
Ma anche l'HTML stesso rimane per ora un avvincente applicazione del concetto di interfaccia universale. Beta stessa ne è un esempio
importante, come rivista elettronica ipertestuale compatibile con tutte
le piattaforme, ma non-ASCII. Le applicazioni sono infinite, e
mi riprometto di tornare sull'argomento, magari in una rubrica consona, ma già ora
si iniziano a vedere progetti per interfacciare risorse su piattaforme diverse sfruttando
l'HTML e i linguaggi ad esso collegati, come gli script CGI. L'SQL per i database relazionali sembra essere la prima
delle uscite in tal senso. Basta pensare alla distribuzione di informazioni all'interno di un'azienda. Quanti vi
lavorano sanno cosa sigifica mettere in comune database di diversa provenienza con client addirittura diversi, come
Macintosh, PC e workstation Unix e far vedere in tutti questi istanze compatibili di documenti aziendali. Un programma
unico, anche se Lotus Notes 4 (recensito in questo stesso numero di Beta) sembra la soluzione pił adottata, comunque
non esiste.
Ma l'HTML inteso come linguaggio di descrizione della pagina (la definizione
è impropria, lo so ma non trovo di meglio) si va affermando anche come standard di videoscrittura. Ormai si
può scrivere e salvare in HTML da WinWord, da Lotus Notes, da Netscape Gold, e ogni giorno si aggiunge
qualche programma nuovo. Fosse finalmente la volta buona per il tramonto dell'ASCII e delle sue limitazioni?
Giocarte
Il precedente numero di Beta non è uscito in
allegato con il BTA, come invece era stato promesso, non per colpa nostra. Stefano Colonna,
responsabile del Bollettino Telematico dell'Arte, ha avuto delle difficoltà a far
uscire un'edizione adattata per l'interoperabilità con la
nostra pubblicazione. Ce ne scusiamo con i lettori.
Nel Numero corrente è distribuito invece Giocarte, un allegro
gioco in cui vengono presentate tre domande per altrettante famose opere. Riempite la form proposta e giocate!
Ventimila e due mirror
Il 19 del mese di Marzo la Homepage di Beta ha raggiunto le 20.000 visite (lato MC-link), confermando un favore
in continua ascesa presso il popolo di Internet. Beta è distribuita anche
per molte altre vie, tra cui il sito ftp dello CSELT, e su numerose
BBS del circuito telematico Fidonet. È quindi piuttosto arduo quantificare il numero di lettori,
numero che quindi non è a nostra conoscenza, come per esempio nelle certificazioni della carta
stampata. Un dato comunque si va facendo strada: i link a Beta si incontrano sempre più spesso
nella navigazione casuale, e quel che fa più piacere e che vengono sovente da istituti di ricerca,
siti di interesse tecnico o di informazione. Possiamo sperare in un andamento migliore? Non penso.
Volevo segnalare, a proposito di distribuzione, che sono stati attivati due mirror di tutti i numeri di Beta presso
il TeSRE/CNR di Bologna a partire dalla
URL www.tesre.bo.cnr.it/Services/Local/Beta e
presso il server della MoneyFin a partire dalla URL www.mfi.it/riviste/beta.
Altri mirror sono in arrivo. Alcuni sono già attivi quando sto scrivendo questo editoriale, ma non sono ancora
a regime, altri saranno attivati nel corso di Aprile. Di tutti darò notizia nel prossimo Numero di Beta.
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