Modem, situazione attuale e sviluppi futuri
Prima parte: V.34 a 33.6 Kbps, modem da 56 Kbps, ISDN.
Con il successo e l'evoluzione multimediale di Internet e
la massiccia distribuzione su di esso di software sotto forma di shareware,
demo, fix e driver anche i modem più veloci non sono più sufficienti:
vediamo quindi che cosa offre di nuovo oggi il mercato.
di Andrea Nenni
Prima
di tutto cominciamo vedendo la componentistica base dei modem, ormai abbastanza
standardizzata: in ordine di importanza abbiamo per primo il 'data pump', spesso
un DSP specializzato, che si occupa della trasmissione e ricezione vera e propria
dei sulla linea telefonica attraverso opportune tecniche di modulazione
numerica in banda traslata QAM o TCM (di qui il nome MOdulator/DEModulator), ha spesso
il package piu' grande della schedina e viene fabbricato da pochi costruttori
tra i quali principalmente Rockwell,
Lucent (ex AT&T),
Texas Instrument (un vero DSP adattato),
Cirrus Logic.
Abbiamo poi il controller che gestisce i trasferimenti con la porta seriale e
i vari protocolli di trasmissione, un processore specializzato parte di un chipset
completo del costruttore del data pump oppure un tradizionale microcontroller con
architettura in genere x86, 68k oppure Z80, una porta seriale per i modem interni, una
ROM con il codice per controller e/o data pump, poca componentistica aggiuntiva
sopratutto per i modem voice e minutaglia elettro-meccanica.
Tutte le velocita' di trasmissione sono misurate in bps (bit per secondo)
o in Kbps (Kilo bit per secondo dove 1000 bps = 1 Kbps) oppure per maggior
chiarezza e sopratutto a livello dei protocolli superiori in cps (caratteri
o Byte per secondo) o KB/s (1024 Byte al secondo).
Vediamo ora di fare un po' di chiarezza sui vari standard e relativi significati
in materia e primi fa tutti quelli emessi dall ITU-T
(International Telecommunication Union - Telecommunications, ex CCITT),
l'ente internazionale preposto alle standardizzazioni nel campo
delle comunicazioni. Gli standard (o meglio le raccomandazioni) relativi
alla trasmissione su normali linee telefoniche sono quelli caratterizzati
dalla lettera V; partendo dai protocolli di comunicazione
veri e propri che specificano modulazione, handshake e velocita' consentite
abbiamo senza risalire troppo indietro nel tempo il V.32 fino a 9600 bps,
il V.32bis fino a 14400 bps e il V.34 fino a 28800bps. Bisogna poi aggiungere
degli standard proprietari sviluppati dai produttori per sopperire alla
lentezza dell'ITU-T nell'approvazione di protocolli piu' veloci: il V.32terbo
fino a 19200 sviluppato da AT&T come evoluzione del V.32bis e presente
quasi solamente sui suoi chipset da 19200 e superiori e sugli U.S. Robotics
Courier V.Everything; il V.Fast Class (V.FC) fino a 28800 bps sviluppato
da Rockwell e supportato sui suoi diffusissimi chipset 28800 e superiori
e sul solito Courier.
33.6 Kbps
Circa un anno fa invece U.S.Robotics ha sviluppato un'estensione a 33600
bps del V.34, denominata V.34+, distribuita dopo poco anche su tutti gli
altri modem con chipset Texas Instruments, che e' stata ratificata recentemente
dall'ITU-T mantenendo il nome V.34. Come tutti i protocolli soffre di qualche
problema di giovinezza che porta sopratutto a una non perfetta interoperabilita'
con connessioni a velocita' inferiori, sopratutto fra modem con chipset
diversi, in particolare fra Rockwell e Texas Instrument anche recenti sono
piu' comuni i collegamenti a 31200 bps. In ogni caso comunque la maggior
raffinatezza del protocollo esteso a 33600 bps e' di aiuto anche nel caso
di linee disturbate; e' comune infatti che dove prima si registravano solo
collegamenti a 24000 e 26400 bps questi incrementino almeno a 26400 e 28800bps.
Oltretutto essendo un'estensione della stessa tecnologia e' spesso possibile
effettuare un upgrade dei modem a 28800 aggiornando il codice contenuto
nella ROM del modem, con la sostituzione del chip nella maggior parte dei
casi o un semplice aggiornamento software nei purtroppo ancora rari modelli
dotati di FLASH ROM. Nel caso dei modem con il diffusissimo data pump Rockwell
288Dpi l'upgrade e' possibile in questo modo solo con le revisioni 05xx
o superiore mentre se si ha una 04xx occorre sostituire anche il chip del
data pump; la revisione si controlla con i comandi ATIx, in genere ATI6,
che per i modelli recenti riporta tipicamente 'RC288Dpi Rev 05BA' oppure
'RCV288Dpi Rev 05BA' per i chip dotati di funzioni voice.
Tutti i principali costruttori mondiali hanno dei programmi di upgrade
piu' o meno convenienti e facili illustrati sui loro siti; per la moltitudine
di modem asiatici semi-sconosciuti senza upgrade ufficiali rimane solo
un'alternativa artigianale (sempre che ne valga la pena) se il data pump
e' compatibile e si trova un chipset uguale con ROM da 33600 bps, anche
su modem di altra marca vista l'estrema standardizzazione, e' spesso sufficiente
fare un duplicato su una EPROM e tentare la sostituzione, questo e' vero
in particolare con il diffuso chipset completo Rockwell costituito dal
sopracitato data pump e dal controller L39/U (usato ad esempio sulla serie
Zoom V.34).
Fate poi molta attenzione anche ad alcuni modem bacati che circolano con
tale configurazione che non funzionano correttamente oltre i 28800 bps
e non connettono praticamente mai a piu' di 31200 bps, persino nei test
con Local Analog Loopback che vi consiglio di effettuare e che e' quasi
sempre documentato sui modem economici asiatici. Per verificare la velocita'
massima fate in modo che il messaggio CONNECT indichi la velocita' DCE
del modem e non il DTE della seriale (AT\V2 per il DCE dettagliato sui
Rockwell) ed eseguite il Local Analog Loopback con timer (ad esempio sempre
per i Rockwell AT\N1 seguito da ATS18=30&T1); per controllare il corretto
funzionamento almeno interno invece e' opportuno eseguire il Local Analog
Loopback with Self-Test che riporta il numero di errori che deve essere
0 (ancora per i Rockwell AT\N1 e ATS18=0T8 per iniziare e AT&T0 per
terminare, meglio se dopo qualche minuto). Fondamentali sono poi i protocolli
di correzione e compressione, rispettivamente V.42 e V.42bis (incorporano
e migliorano i vecchi protocolli Microcom MNP4 e MNP5), ormai onnipresenti
sui modem e quasi sempre abilitati di default nelle impostazioni del modem.
La correzione V.42 (o la vecchia MNP4) si occupa ovviamente di garantire
l'affidabilita' della trasmissione tramite il protocollo LAPM ritrasmettendo
eventuali pacchetti errati rilevati con dei CRC: quello che non tutti sanno
e' che la sua abilitazione porta anche un aumento della velocita' del modem;
la trasmissione normale diffusa oggi 8N1 (8bit dati, Niente bit di parita',
1 bit di stop) infatti spreca un bit di stop e uno di start per ogni 8
bit trasmessi riducendo di fatto le prestazioni di 1/5 mentre attivando
la correzione i codici di CRC sprecano solo circa 1/10 dei dati.
VELOCITA' CONNECT (bps) |
PROTOCOLLO |
PRESTAZIONI MASSIME
CON V.42 (cps) |
14400 |
V.32bis |
1620 |
16800 |
V.34-V.FC-V.32terbo |
1890 |
19200 |
V.34-V.FC-V.32terbo |
2160 |
21600 |
V.34-V.FC |
2430 |
24000 |
V.34-V.FC |
2700 |
26400 |
V.34-V.FC |
2970 |
28000 |
V.34-V.FC |
3240 |
31200 |
V.34enhanced |
3510 |
33600 |
V.34enhanced |
3780 |
La compressione V.42bis invece effettua trasparentemente una compressione
fino a un massimo di 4:1 dei dati non gia' compressi (nel qual caso si
disabilita per non causare un rallentamento come faceva il vecchio MNP5
che poi arrivava solo a 2:1) utile ad esempio quando si naviga e quindi
si scaricano sorgenti html, javascript, ecc. In realta' anche con i file
di testo l'efficienza non arriva mai al limite massimo e si attesta su
un 2-2,5:1 a causa della compressione effettuata necessariamente in real
time e esaminando gruppi di dati molto ridotti, questo fattore puo' poi
calare ulteriormente in caso di trasmissione bidirezionale se il controller
non e' troppo potente: un compressore di tipo zip, arj o rar sugli stessi
tipi di file arriva tranquillamente a fattori di 3-5:1 o anche oltre con
delle tecniche piu' sofisticate ma piu' lente, quindi quando possibile
trasferite sempre dati gia' compressi. Legato alla velocita' massima del
collegamento alla compressione massima dei dati c'e' il tipo della porta
seriale e la velocita' a cui va impostata per non agire da collo di bottiglia
per le prestazioni del modem, in teoria almeno 4 volte quella della connessione
ma in pratica viste le prestazioni del V.42bis bastano anche 2,5-3 volte.
Quindi viste le velocita' fisse e limitate della porta seriale per un modem
14.4 Kbps bisognerebbe metterla a 57.6 ma anche 38.4 va bene, un 19.2 avrebbe
bisogno di 115.2 ma 57.6 va largamente bene e 28.8 invece e' al limite,
un 28.8 richiederebbe 115.2 mentre con 57.6 e' al limite, un 33.6 infine
avrebbe bisogno di 230.4 ma in pratica non ci sono differenze con 115.2.
Le porte seriali normali accettano rate fino a 115200 bps, oggi con i sistemi
operativi multitasking e i modem veloci e' d'obbligo una UART di tipo 16550
che ha un buffer di 16 byte, le vecchie 8250 e 16450 in pratica sono usabili
solo fino a 38400 o 57600 bps. Fra le novita' recenti ci sono le UART di
tipo 16650 con un buffer raddoppiato a 32 byte che pero' deve essere supportato
dal driver (altrimenti si comporta come una 16550) e quelle con moltiplicatore
di clock 2x o 4x che aumentano la velocita' effettiva rispetto a quella
impostata ottenendo quindi come massimo 230400 e 460800 bps, devono pero'
essere supportate dal modem.
56 Kbps
L'ultima novita' in campo di velocita' nei modem e' la nuova generazione
da 56 Kbps rappresentata in realta' da 2 standard distinti: X2 sviluppato
da U.S.Robotics e Texas Instrument e licenziato da Cirrus Logic e
K56Flex realizzato da Rockwell e Lucent
come unione dei loro precedenti progetti distinti K56Plus e V.flex 2. I
due standard distinti anche se non sono assolutamente compatibili sono
in realta' molto simili e proprio in questi giorni circolano voci su di
un possibile accordo a breve termine per un protocollo unico; la situazione
attuale e' stata causata principalmente da U.S. Robotics che ha voluto
sfruttare un vantaggio temporale (e' gia' uscita sul mercato da qualche
settimana mentre i prodotti rivali sono imminenti) e sopratutto di base
installata vista la possibilita' di upgrade con la sostituzione della sola
ROM dei suoi modem che sono basati sul flessibile DSP Texas Instrument
e la sua posizione di maggioranza relativa come costruttore di modem (mentre
a livello di chipset e' in testa Rockwell).
Per ottenere i 56 Kbps in realta' si e' dovuto scendere a compromessi rispetto
allo standard V.34 che come protocollo full-duplex sfrutta gia' al meglio
il canale analogico limitato in banda (in un intervallo all'incirca fra
230 e 3670 Hz) della rete telefonica da cui in condizioni ideali non si
puo' ottenere piu' di circa 35 Kbps bidirezionali. E' necessario quindi
per sfruttare tale velocita' che le centrale telefoniche interessate de
tutte le tratte intermedie siano completamente digitali senza conversioni,
una condizione peraltro comune da noi nei centri urbani, e che pero' anche
il modem all'altro capo sia connesso su una linea digitale, condizione
comune solo fra i grandi provider Internet e alcune aziende, ed in ogni
caso questa velocita' e' possibile solo in download mentre in upload si
ricade nei limiti attuali. Il convertitore Digitale/Analogico con codec
PCM della rete telefonica lavora auna frequenza di
8 KHz e adopera una quantizzazione non uniforme a 8bit
(256 intervalli) con un transfer teorico massimo di 64 Kbps; in realta'
invece si usano solo 7 bit (128 valori) perche' su alcune reti telefoniche
l'ottavo bit e' sfruttato da servizi telefonici supplementari e si scende
quindi a una velocita' di 56 Kbps.
In upload invece (o nel caso di qualsiasi
conversione intermedia) si ha invece un errore di quantizzazione nella
conversione Analogica/Digitale della rete telefonica di circa 36dB che
riporta al limite dei tradizionali modem analogici.
Per sfruttare al massimo questi standard bisogna pero' tenere bene in
considerazione la velocita' della seriale in presenza di compressione;
115,2 Kbps infatti e' esattamente il doppio della velocita' di collegamento
ed e' quindi al limite con il V.42bis.
A questo proposito bisogna anche notare che nel caso di U.S.Robotics l'uso del
DSP programmabile consente facilmente l'upgrade dei modem attuali a 28.8 Kbps o
33.6 Kbps e sopratutto di quelli dei provider internet, riuniti insieme in
costose apparecchiature spesso con montaggio rack, condizione fondamentale per
avere una grossa base installata e imporre lo standard.
L'upgrade di questi apparecchi carica pero' notevolmente il non potente controller
x86 sia pur ampiamente adeguato per le velocita' attuali; e' probabile quindi che ci
siano perdite di efficienza sopratutto nella compressione (ben piu' pesante della
decompressione) a 57.6 Kbps e maggiormente in caso di traffico bidirezionale.
I primi test effettuati recentemente sugli U.S.Robotics X2 hanno evidenziato
collegamenti compresi fra 44 e 52 Kbps con prestazioni in navigazione non
brillantissime ma comunque visibilmente migliori di un modem a 33.6 Kbps e
quindi sicuramente raccomandabili vista la piccola differenza di prezzo, a patto
ovviamente di essere nelle condizioni di sfruttarli.
ISDN
Il passo successivo e' ovviamente quello di un collegamento completamente
digitale, possibilita' offerta oggi da ISDN (Integrated Services Digital
Network), a cui e' dedicata la serie di raccomandazioni I
(e subordinatamente la E), studiata appositamente
per comunicazioni a banda piu' larga di quella necessaria per la trasmissione
della voce; ovviamente a patto di essere collegati ad una centrale telefonica
digitale predisposta per tale standard (la gran parte fortunatamente in
Italia).
Esistono due tipi di connessioni, la prima di queste, ISDN BRI
(Basic Rate Interface), e' stata pensata come sostituta della linea telefonica
classica e viaggia sullo stesso normale doppino; essa offre due canali
logici B (bearer) da 64 Kbps per i dati piu' un canale D (delta) da 16
Kbps per dati accessori e un canale F da 48 Kbps di controllo.
Ogni canale B rappresenta di fatto una linea telefonica classica e puo' essere usato
indifferentemente e indipendentemente per dati o telefonia; e' poi possibile unire i due
canali B in uno unico da 128 Kbps per la trasmissione dati, anche in modo dinamico
durante una comunicazione iniziata a 64 Kbps e poi anche risepararli se occorre
l'altra linea.
Nella sede dell'utenza ISDN occorre poi installare una apparecchiatura
supplementare detta NT (Network Terminator) che funge da terminale di rete
e generalmente oltre all'uscita digitale fornisce due uscite analogiche
(il segnale in questo caso passa quindi per un DAC in ingresso o un ADC in uscita)
per poter collegare tutti i dispositivi telefonici standard attuali.
All'uscita digitale va collegato il Terminal Adapter ISDN (TA, chiamarlo modem
in effetti e' improprio) collegato al computer e qualsiasi altro apparecchio digitale
(ancora rari e costosi) come telefono, fax, segreteria, ecc.
L'adattatore di terminale a sua volta offre spesso un'uscita analogica
ed e' talvolta integrato con un modem classico per avere una periferica
unica integrata che si connetta a entrambi gli apparecchi; questo adattatore
duale inoltre potra' essere la periferica piu' economica per fornire
connettivita' ai modem da 56 Kbps, perfetta per una BBS.
E' comunque perfettamente lecito collegare un modem standard a un'uscita
analogica del TA oppure del NT in quanto corrisponde perfettamente ad una
linea standard, per di piu' meno distorta anche di quelle collegate su centrale
numerica; ci sono tuttavia dei NT con una assurda elevata attenuazione che limitano la
velocita' di connect dei modem V.34 e 56 Kpbs, ad esempio un NT1+ AETHRA fornito
da Telecom con -4db in tx e ben -11db in rx.
Fate poi molta attenzione, sopratutto nel caso di adattatori
esterni e nell'uso a 128 Kbps, al DTE del PC legato alla compressione dei dati come
nei modem che consiglia l'uso di seriali accellerate a 230,4 o meglio 460,8 Kbps
oppure di una ben piu' veloce porta parallela, inutile poi sottolineare l'assurdita' di
un collegamento a 128 Kbps con una seriale 16550 a 115 Kbps.
La connessione ISDN PRI (Primary Rate Interface) invece e' destinata alle aziende
e su due doppini telefonici (ma piu' spesso su fibra ottica) offre fino a 24 canali B per
1536 Kbps (187,5 KB/s) nella versione americana e 30 canali per 1920 Kbps
(234,4 KB/s) nella versione europea; resta immutato l'unico canale D ed e' anche
qui possibile accorpare i canali B, ad esempio 6 insieme forniscono un canale da
384 Kbps detto H0.
Alcune informazioni e immagini sono tratte dai siti dell'ITU-T e dei
costruttori di chipset sui quali potete trovare molto altro materiale.
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