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ISDN, la situazioneLa linea digitale di servizi integrati: le strategie, la situazione in Italia, i provider, le società di telecomunicazioniArticolo collegato a HARDWARE: Modem, situazione attuale e sviluppi futuridi Luciano Giustini
![]() Siamo nel 1997 e si inizia a parlare adesso di ISDN come ragionevole alternativa. E' curioso come vanno le cose nel mondo dell'informatica, questo lo deve aver già scritto molta gente. In quattro anni si è vista l'esplosione di Internet e del WWW, le linee sono diventate quasi tutte digitali (almeno nei centri medio-grandi), i computer hanno decuplicato la loro potenza, i provider sono spuntati come funghi, ma noi abbiamo ancora una velocità di connessione al massimo di 28.800 bit per secondo (tralasciamo i 33.600, tanto il discorso cambia di pochissimo), pari a un "fantastico" transfer-rate di 3, 3.2 KByte. Ma questo solo nella migliore delle condizioni perchè in Internet, si sa, viaggiare a poco più di 2 KB al secondo (intendo come media) è già una coincidenza fortuita e quasi mai duratura nel tempo. Integrated Services Digital NetworkNon mi dilungo più di tanto sui particolari tecnici di ISDN perchè per questo c'è già l'ottimo articolo di Andrea Nenni sui modem prossimi venturi, a cui vi rimando senz'altro. Diciamo solamente che il sistema ISDN è interamente digitale, si basa su diversi protocolli, V.110, V.120, X.75 e altre sigle di cui ora ci importa relativamente, prevede una larghezza di banda fruibile, nella configurazione BRI, di 128 Kb (Kb = Kilobit) suddivisa in due canali da 64 Kb ognuno, più un canale da 16 Kb di servizio, e, cosa più importante, è totalmente compatibile con le esistenti installazioni telefoniche, vale a dire il famigerato doppino.
Il costo delle schede ISDN nel '94 era ancora altissimo, mentre la nostra Telecom (allora SIP) richiedeva per allaccio e canone rispettivamente il doppio di un'utenza normale. Di utenza privata, poi, non se ne parlava proprio, essendo previsto inizialmente il solo contratto del tipo aziendale.
Oggi la situazione è decisamente migliore, ed è destinata a migliorare ancora nei prossimi mesi. I costi per una linea ISDN non sono molto distanti (e addirittura convenienti nel caso di linee (*) multiple) da quelli di una linea analogica e i "modem" (adesso vedremo perchè l'ho messo tra virgolette) per ISDN costano poco più di quelli analogici. Il tutto è appetibile sia per l'utenza aziendale, sia, soprattutto, per quella domestica.
Pronto Telecom Italia? ISDN.Abbiamo detto che il costo della linea ISDN è equiparabile a quello della analogica. Ponendoci quindi in una situazione tipica ipotizziamo la trasformazione dell'impianto esistente (di categoria B, Abitazione) in uno ISDN (BRI, Basic Rate Interface - Vedi articolo). Si chiama Telecom Italia (il 187, se non erro), si evoca il nome "ISDN" e come per incanto si viene passati a un operatore-che-ci-capisce. A quest'ultimo in genere bastano poche parole per capire tutto e definire nei particolari il vostro nuovo contratto: entro pochi giorni un tecnico Telecom verrà a installare a casa vostra la cosiddetta "borchia", nome dietro al quale si cela il terminale di rete per l'ISDN. Negli USA tale "borchia" è fornita insieme ai TA, in Europa invece è installata a cura della società telefonica e dentro ai modem non viene posta, ovviamente (e vengono detti S/T, contro il tipo U statunitense). C'è da notare che per questo motivo è fortemente sconsigliato acquistare apparecchi ISDN negli USA.A questo punto è bene precisare un paio di cose. Di "borchie" la società telefonica ne può installare di due tipi, completamente ISDN (si chiama NT1) e mista ISDN-analogica (NT1 Plus). Tra le differenze una è abbastanza importante: nella prima esistono solo prese ISDN, quindi non potete attaccarci i telefoni che avete fin qui utilizzato, nè fax, ecc., a meno che, appunto, questi dispositivi non siano ISDN (fax G4, per esempio). Si può facilmente intuire che questo tipo di borchia sia il meno richiesto (anche a causa del costo dei dispositivi ISDN, ancora alto). La seconda, invece, prevede una presa ISDN (RJ-45) e un certo numero di prese analogiche (i classici spinotti RJ-11), cui potete attaccarci anche il modem che attualmente usate. Ho scritto "un certo numero" perchè una linea ISDN BRI può essere configurata per gestire fino a 8 connessioni, con altrettanti numeri differenti (vedi Nota 1). In altre parole quando si effettua la trasformazione dell'impianto, di default la società telefonica mette lo stesso numero che è stato utilizzato fino ad allora con la linea analogica (Telecom Italia ha precisato che è possibile nel 90% dei casi), e poi si possono specificare tante linee addizionali quante se ne vogliono, fino a un massimo di 8 (con un costo aggiuntivo molto basso). Anche qui, come ci ha confermato Telecom, c'è una stabilizzazione della domanda ed è sulla richiesta di due linee, spesso una per il telefono voce e una per il fax-modem per la posta o per navigare in Internet. In questo modo infatti si ammortizza agevolmente il costo, che nel caso analogico di due linee è di poco inferiore ma con velocità quasi dimezzate. Nel caso più generale, quindi, verrà installata una "borchia" NT1 Plus, con una presa ISDN e due prese analogiche con numeri singolari. A questo punto abbiamo il modem, abbiamo la linea ISDN, possiamo tranquillamente continuare a telefonare a voce o a ricevere fax con il metodo fin qui utilizzato, ci manca solo di poter navigare in Internet alla velocità permessa dalla larghezza di banda. Che è di 128 Kb, corrispondente più o meno a 14,4 KByte al secondo. O no? No, perchè l'anello mancante, il provider, pone qualche condizione, e richiede anche un contratto diverso da quello utilizzato per l'analogico. Il provider e ISDNI provider non sono tutti uguali, e bisogna prima di tutto distinguere tra quelli che offrono ISDN e quelli che, per limitata banda a loro disponibile, non possono proprio farcela. Diciamo subito che, fino a poco tempo fa, tra i primi c'era proprio Telecom Italia con TOL (Telecom On Line), ponendosi in una condizione non propriamente corretta: aveva il monopolio delle linee ISDN e gestiva anche - unica tra i provider - gli abbonamenti (privati e aziendali) a tali linee. Attualmente la situazione è un po' più rosea. I provider che offrono contratti ISDN sono aumentati, tuttavia Telecom Italia adesso è scesa in campo con Telecom Italia Net che offre abbonamenti sia analogici sia ISDN. Insomma si migliora da una parte, ma la posizione predominante della società monopolista rimane sempre un fardello che il marketing si guarda bene dal scrollarsi di dosso.Nel stipulare un contratto di tipo ISDN con un provider non ci sono molte cose da controllare, per adesso. Tra le fondamentali, direi senz'altro il limite temporale di connessione, che sebbene la velocità sia più alta non dovrebbe mai essere inferiore a un'ora al giorno, e il limite di traffico, ancora più importante per il potenziale di dati che possono essere ricevuti/trasmessi. Un limite di traffico troppo basso può rivelarsi un boomerang nel caso di ISDN. Spesso si può scegliere tra il tipo di abbonamento normale a 64Kb o con multibundling a 128Kb. Il secondo, tuttavia, per il fatto che costa quasi il doppio di uno ISDN base e che prevede l'impegno di due linee con conseguente doppia tariffazione, non mi sembra al momento molto fruibile per l'utenza residenziale. Per il provider, assicuratevi che abbia almeno 6-8 Mbit di banda disponibile, suddivisa in nazionale e internazionale. Statisticamente parlando queste sono le "cifre" minime per servire un congruo numero di abbonati contemporaneamente connessi senza rallentamenti evidenti. Comunque il costo dell'abbonamento fisiologicamente cresce. Diciamo che da mie stime ci si dovrebbe attestare intorno al 60%-70% in più del costo degli attuali abbonamenti analogici. A titolo di esempio Telecom offre abbonamenti ISDN a partire da 335,000 lire l'anno più IVA. Le offerte possono ovviamente differire a seconda del tipo di servizio, dalla tariffazione scelta, e da altre variabili locali al provider.
Digressione: i costi cui "deve" sottostare un provider C'è un'altra considerazione da fare prima di chiudere il discorso provider. Linea diversa, tariffe diverseNo, non di tariffe telefoniche parlo, ma della tariffazione che il provider applica. Con l'arrivo delle linee ISDN si applicherà il caldeggiato cambiamento di regime tariffario: non più a forfait come finora è stato, ma a traffico. In altre parole: se adesso 100 utenti pagano lo stesso identico costo per un abbonamento annuale in cui magari 90 usano il 25% di banda e 10 il restante 75% (ho volutamente esagerato il conto per rendere l'idea), si arriverà a 100 utenti che pagano ognuno in relazione alla banda che realmente usa.
Intervista con Paolo Nuti
![]() Bene, abbiamo visto la situazione dell'hardware, abbiamo visto l'offerta della società di telecomunicazioni nostrana, abbiamo infine fatto alcune considerazioni sui cambiamenti che le linee ISDN porteranno nelle attuali connessioni e negli abbonamenti. C'è abbastanza carne al fuoco per ponderare qualche decisione sulla base delle indicazioni date, presenti e future. A questo punto non mi resta che darvi appuntamento al prossimo numero di BETA, dove parleremo di ISDN dal lato squisitamente operativo:
Luciano Giustini è raggiungibile su Internet tramite la redazione, e all'indirizzo coord@beta.it |
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