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Lo standard SCSI (seconda parte)

di Andrea Nenni

ABSTRACT: Installazione di un sistema SCSI: installazione e configurazione di host adapter e periferiche. Gli indirizzi, la terminazione.


Dopo aver fatto nello scorso numero una panoramica sul bus SCSI soffermandomi sulle caratteristiche delle sue evoluzioni e sui suoi vantaggi prestazionali, e che quindi può servire come consiglio per gli acquisti, è il momento di passare alla fase successiva: il montaggio.

Pur non presentando difficoltà insormontabili, l'operazione richiede un minimo di conoscenze e possibilmente la documentazione sui settaggi di controller e periferiche che sono numerosi ed essenziali per la risoluzione di eventuali problemi: l'host SCSI, infatti, per la sua natura "intelligente" è talvolta in grado di risolvere eventuali errori di configurazione di qualche unità, che però possono poi venir fuori in seguito a modifiche minime, e magari con malfunzionamenti sporadici; per questo è importante cercare di configurare tutto alla perfezione fin dall'inizio, senza fidarsi del fatto che "tanto funziona", e in caso di insorgenza di problemi in seguito all'aggiunta di un'altra periferica non dare per scontato che sia quest'ultima la fonte di problemi, ma prendere in esame ogni possibilità e procedere per esclusione.
Per cominciare si può decidere l'assegnazione alle unità SCSI sulla catena dei numeri identificativi (ID) che vanno da 0 a 7: il controller ha quasi sempre il 7 fisso ed è comunque quello consigliabile, l'HD dal quale si vuole eseguire il boot deve avere il numero più basso fra tutti quelli assegnati (a volte per forza lo 0, altre il più basso fra i soli HD e il 6 invece sui PS/2) e per il resto in genere si può andare a piacere (talvolta i controller impongono qualche regola sopratutto su alcune unità estraibili tipo Magneto-Ottici e Floptical ma è chiaramente descritta sul manuale).
Non e' assolutamente necessario assegnare gli ID consecutivamente, ma devono assolutamente essere univoci e nella scelta dovete solo tenere conto che la maggioranza dei controller nell'arbitraggio del bus assegnano precedenza maggiore agli ID più alti (il motivo stesso per il quale il controller ha il 7) e quindi regolatevi di conseguenza (dando l'ID più alto alle unità che ritenete maggiormente importanti per le vostre necessità).
Il secondo (e più critico !) punto è la gestione delle terminazioni resistive del bus, di cui lo SCSI ha assoluto bisogno per ottenere trasferimenti affidabili in ogni condizione (a volte funziona anche senza il corretto settaggio: es. con un solo HD interno non troppo veloce; ma e' da evitare).
La regola generale è semplice: basta che l'ultima periferica sia sul cavo esterno che su quello esterno sia terminata, e se si hanno solo unità interne o solo esterne va terminato il controller che in questo caso rappresenta una estremità del bus.
Sulle periferiche più recenti SCSI 2 (vedi Beta Numero 2, 0295: "Lo standard SCSI - prima parte") i terminatori sono incorporati e si attivano tramite jumper o switch, oppure sono in un singolo package removibile; mentre su quelle vecchie SCSI 1 e su numerosi controller sono in genere 3 SIPP (Single In-Line Package: integrato con i piedini disposti su una sola fila) da 8 piedini (talvolta un paio da 12) da inserire nelle sedi previste. Alcuni controller moderni poi hanno la terminazione incorporata, con il vantaggio però di poterla selezionare attraverso il setup del proprio BIOS (molti Adaptec recenti) o addirittura di un automatismo totale che la attiva secondo la presenza o meno di sole unità interne o esterne (gli ultimi Future Domain); queste due situazioni (la seconda in particolare è conforme al plug&play per gli SCSI che però prevede anche l'automatizzazione degli ID) rendono agevole l'aggiunta e la rimozione totale di periferiche esterne in quanto non richiedono l'apertura del PC.
Esistono anche degli HD autoterminanti (sopratutto IBM), ma il meccanismo sembra non essere del tutto affidabile, sopratutto se tali HD sono accoppiati ad altri tipi di periferiche magari non recenti: capita che non si terminino a dovere o che lo facciano anche nel mezzo della catena; in caso di problemi, cominciate da loro e provate a spostarli.
Alcune vecchie periferiche esterne sono del tutto prive di terminatori e vanno quindi messe nel mezzo della catena, o, nell'impossibilità di fare ciò, terminate con degli appositi tappi, da mettere sul connettore d'uscita, meglio però se di tipo attivo o FPT (Forced Perfect Termination); questi hanno spesso dei led diagnostici incorporati e possono anche essere usati proficuamente per sostituire resistori passivi incorporati di scarsa affidabilità, sopratutto con unità FAST SCSI 2 e lunghi cavi esterni, la cui qualità (connessioni e schermature) è anche molto importante.
A volte le terminazioni, pur impostate correttamente, non funzionano perchè non ricevono sufficiente corrente; in genere questa viene fornita automaticamente dal controller e dall'unità terminata, (talvolta è selezionabile), ma potrebbe essere scarsa o assente su uno o entrambi: provate quindi a cambiare ordine sulla catena, o vedere se qualche altra unità (anche se non terminata) possa fornire corrente.

A questo punto potreste pensare che questo aspetto dello SCSI sia un insostenibile inferno...no, state tranquilli, in realtà con le documentazioni sotto mano in genere funziona subito tutto senza problemi: le situazioni che ho descritto, in linea di massima, capitano solo con periferiche SCSI 1 di qualche anno fa o con cavi esterni lunghi e di bassa qualità. Usando quindi controller e unità terminate SCSI 2 o comunque recenti e di buona qualità non dovreste incontrare problemi; in caso, comunque, cominciate sempre a controllare le periferiche esterne e relativi cavi e provate a invertire l'ordine o toglierle una ad una.
Alcuni dischi vecchi potrebbero invece avere bisogno di molto tempo per partire (raggiungere il giusto regime di rotazione, ultimare i check interni, ecc.) e non venire quindi trovati dallo scan delle periferiche all'accensione del PC (magari, se questo ha un boot rapido -vedi POST-, dopo un reset vengono invece visti).
Per evitare questa scocciatura, controllate se il disco ha un settaggio per lo spin del motore e provate a selezionarlo su "comando manuale" anzichè "automatico": così facendo la maggioranza dei controller dà lo start manuale durante lo scan e aspetta che termini l'inizializzazione.
Se riscontrate problemi potete anche provare a eliminare tutte le feature avanzate dal BIOS setup del controller o dai driver: generalmente i controller moderni sono in grado di abilitarle singolarmente solo per le unità predisposte in modo automatico, talvolta però può essere necessario disabilitare manualmente, magari anche per tutto il bus SCSI, caratteristiche quali: modalità sincrona, protocollo SCSI 2 o FAST, tagged command queue,scatter-gather (vedi BETA Numero 2, 0295: "Lo standard SCSI - prima parte").

In definitiva, con materiale moderno e accompagnato dalle corrette documentazioni non dovreste avere problemi e in caso riscontrarli e risolverli rapidamente (magari anche grazie a questa piccola guida pratica).


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