Modem, situazione attuale e sviluppi futuri
Seconda parte: modem voice, winmodem, DSL
Facciamo una panoramica sulle funzionalità voice avanzate
dei modem odierni e definiamo con precisione le caratteristiche dei criticabili
winmodem; vediamo infine le nuove velocissime tecnologie che stanno comparendo
adesso sul mercato e che vanno ben oltre ISDN.
di Andrea Nenni
Vediamo adesso di fare un po' di
chiarezza sulle funzionalità voice dei modem che hanno subito un notevole
sviluppo in questi mesi, ma, come al solito con diversi standard spesso
incompatibili e una spesso insufficiente documentazione tecnica da parte
dei costruttori.
I modem voice diffusi già da molto tempo anche fra i 14.4 hanno in realtà
tecnicamente solo un chipset con un DAC e un ADC per convertire i segnali
audio analogici normali (tipicamente la voce umana) delle conversazioni
telefoniche e una maggiore integrazione e controllo con un interfaccia
di programmazione standard dei sottosistemi modem e fax. Un esempio tipico
di data pump voice è il Rockwell RCV 288Dpi (con la V a distingurlo dal
modello normale RC, ormai raro al punto che il Trust Communicator 33.6
impiega l'RCV pur senza implementare le funzioni voice sulla scheda); sul
modem in pratica troviamo un ingresso e un'uscita di linea per la voce
(sul lamierino esterno della scheda e/o direttamente su di essa per un
collegamento più pulito alla scheda audio sui modem interni). Con l'apposito
software di gestione questi modem possono quindi funzionare da segreteria
telefonica avanzata con caselle vocali multiple e percorsi ramificati con
messaggi per le istruzioni e selezione tramite tastiera a toni; tutti i
messaggi in ingresso e in uscita vengono salvati digitalizzati sul disco
del PC con qualità più che adeguata per la voce umana. è poi possibile
usarli con microfono e altopralanti o cuffia come un vero e proprio telefono
viva voce avanzato con ricomposizione automatica e memorie e discriminazione
per le chiamate in arrivo fra voce, modem e fax.
L'evoluzione successiva è la possibilità di trasmettere alternativamente
voce e dati durante la stessa telefonata in modo automatico ed è già
molto diffuso sotto forma dello standard Voice View della Radish Communication
Systems. Il meccanismo funziona automaticamente (a patto ovviamente di
avere modem Voice View ad entrambi i capi) con il telefono che è collegato
al modem (oppure usando il PC stesso come viva voce) ed è di implementazione
semplicissima; è molto utile nei casi in cui bisogna trasferire piccole
quantità di dati integrate da una più comoda e familiare comunicazione
a voce, esempi tipici sono l'assistenza tecnica telefonica al PC o futuri
scenari di compravendita telefonica.
Il passo seguente è costuito invece dai protocolli SVD (Simultaneous Voice
Data), ben più utili e sofisticati, che consentono in varie forme, qualità
e velocità la trasmissione simultanea automatica di voce e dati nella
stessa comunicazione; esistono due tecnologie SVD distinte fondamentali,
ASVD (Analog) e DSVD (Digital). La prima, talvolta chiamata anche semplicemente
SVD, è decisamente più semplice e si sta diffondendo rapidamente proprio
negli ultimi mesi, sopratutto grazie al nuovo chipset integrato in un unico
chip Rockwell RCV336DPFSP (esiste comunque anche il classico data pump
separato RCV288DPFSP). La tecnologia su cui si basa è AudioSpan della
stessa Rockwell ed è stata già standardizzata dall'ITU-T (http://www.itu.ch/)
lo scorso anno come V.61 nella sua prima versione
per modem 14.4; tecnicamente il modem non fa altro che trasmettere e ricevere
i segnale analogici (non necessariamente solo vocali) in full-duplex su
opportune bande di frequenze che vegono sottratte alla trasmissione dati,
nel caso dei 14.4 la velocità viene così ridotta a 4800bps. Per controllare
che la tecnologia AudioSpan sia implementata sul modem basta dare il comando
'AT-SMS=1' e controllare che la risposta sia 'OK', ci sono poi dei comandi
specifici per configurarlo per l'uso del telefono esterno, di una cuffia
con microfono oppure di un microfono distante. Questo standard offre quindi
una buona qualità di riproduzione sonora e una velocità dati accettabile
sui modem 28.8 e 33.6 a un costo contenuto ed è ormai largamente supportata,
oltre che dai programmi di comunicazione, dai molti giochi predisposti
all'uso del modem ai quali apre una nuova dimensione di interazione fra
i giocatori. La tecnologia DSVD è invece più sofisticata in quanto trasforma
il segnale analogico audio da trasmettere in forma digitale e lo comprime
per fargli occupare meno spazio possibile, il tutto in tempo reale e full
duplex ovviamente; i byte del segnale audio vengono poi trasmessi alternativamente
a quelli dei dati. La compressione e decompressione simultanea ha generalmente
bisogno di un DSP dedicato supplementare e infatti tutti i chipset 33.6
prevedono già un interfaccia per un chip esterno apposito; in futuro sarà
possibile usare anche un unico DPS piutosto sofisticato e potente che possa
fungere contemporaneamente anche da data-pump. Anche in questo caso l'ITU-T
ha recentemente ratificato uno standard, il V.70,
e comunque è concessa libertà nell'uso della codifica di compressione
che può essere in alcuni casi anche regolata per variare la qualità sonora
e la velocità dei dati, i modem faranno una negoziazione all'inizio come
accade per i protocolli di comunicazione dei dati scegliendo quella migliore
comune se ne esiste una. Un CODEC disponibile è il Rockwell DigiTalk,
implementato in un coprocessore dedicato interfacciabile al chipset che
usa al massimo 8500 bps scendendo fino a 0 in caso di silenzio con sofisticate
tecniche di rimozione di eco e rumori ambientali. Altra più diffusa codifica
è invece True Speech del DSP Group, nata in una prima versione sempre
da 8.5 Kbps ma esistente anche in versione avanzata maggiormente compressa
da 6.5, 5.3 e 4.8 Kbps; le versioni da 5.3 e 6.5 Kbps sono state anche
ratificate dall'ITU-T come standard G.723
ed esiste anche una famiglia CT8000 di coprocessori da affiancare ai chipset
predisposti.
Winmodem
Passiamo adesso a definire i cosidetti Winmodem, dispobili solamente
come scheda interna e del tutto privi di una UART e del controller con
relativa ROM i cui compiti vengono svolti dalla CPU del PC che lo governa
attraverso il bus ISA e le comuni porte di I/O. Il problema fondamentale
è che servono appositi driver per il sistema operativo con il codice per
gestire il data pump e creare una porta seriale virtuale via software per
le applicazioni che debbono usarlo (così come si fa con una parallela
per i fax) e sono presenti ad oggi solamente per Windows 3.1 e 95; in qualsiasi
altro sistema operativo in assenza di questi il modem è assolutamente
inesistente visto che manca del tutto la porta com fisica.
Oltretutto la gestione del modem carica inutilmente la CPU, sopratutto
nel caso di trasmissione di file comprimibili in quanto deve occuparsene
in prima persona (in pratica in questo caso è come se si avesse un PKZip
sempre attivo in background) e oltretutto con il multitasking limitato
di Windows usando altre applicazioni si vede il transfer rate calare spesso
paurosamente. Gli unici vantaggi sono il minor costo e la possibilità
di upgrade del codice di gestione del modem aggiornando semplicemente i
driver; in realtà però il risparmio su materiali e assemblaggio è di
pochi dollari e l'upgrade del codice si ottiene a basso costo anche sui
modem standard grazie alle Flash ROM. In definitiva è un tipo di prodotto
che mi sento di sconsigliare a chiunque e che non ha proprio alcuna ragione
d'essere; oltretutto sono allo studio anche dei modem totalmente software
in cui anche il data pump viene simulato dalla CPU, il carico è enorme
ma almeno il risparmio è consistente e può aver senso su macchine ultra
economiche.
La maggioranza di modem economici di questo tipo sono basati su due chipset
predisposti per lo scopo e venduti sia in versione completa che ridotta
senza il controller: Lucent (ex AT&T) HSM336 della serie V.flex con
data pump costituito dai chip DSP1634 e VALV34 e con il microcontroller
opzionale C88x e Cirrus Logic CL-MD34XX con data pump costituito dai chip
CL-MD34XX e CL-MD1724 e dal controller opzionale CL-MD44XX (ecco i diagrammi
di sistema a blocchi delle versioni completa
e controllerless). Esistono comunque anche implementazioni
basate sui data pump Texas Instruments, come lo USR Sportster Winmodem,
e Rockwell, come alcuni modem Supra (Diamond); si riconoscono comunque
a vista dalla mancanza di ROM e controller e spesso da indizi nei dati
tecnici che non menzionano una porta seriale UART di tipo 16550 ma bensì
'virtual' o 'smart' o altri termini sospetti.
DSL, Cable Modems, ricezione satellitare
Esistono poi delle nuove tecnologie estremamente più veloci
ed adatte per trasmettere filmati e fungere da dorsali sempre sul solito
doppino telefonico ma con dei limiti sulle distanze con la centrale telefonica;
sono collettivamente riunite sotto il nome di DSL (Digital Subscriber Line)
e stanno cominciando ad apparire adesso negli USA. Tutte richiedono ovviamente
il cambiamento delle apparecchiature di centrale con un transceiver apposito
che va installato anche presso l'utenza, sono poi tutte basate su tecniche
di trasmissione digitali e hanno transfer di qualche Mbps. Il tipo più
popolare è ADSL (Asymmetric) che offre un transfer molto più elevato
in download rispetto all'upload, pensato per le esigenze di servizi di
video on demand o semplice navigazione su internet; generalmente con distanze
massime che variano dai 3 ai 6 Km i transfer vanno dai 6 agli 8 Mbps in
download e da 200 a 700 Kbps in upload, in condizioni limite di distanza
e qualità dei doppini si può scendere fino a 1.5 Mbps down e 16 Kbps
up. C'è poi SDSL (Symmetric) che sulle stesse distanze offre fra 500 e
800 Kbps in entrambe le direzioni e HDSL (High bit rate) con prestazioni
di 1.5 o 2 Mbps in entrambi i sensi su distanze leggermente più ridotte,
utili per sostituire le attuali tratte T1 o E1. Gli sviluppi futuri sono
potenzialmente enormi (già si parla di VDSL da 50 Mbps) e le più economiche
forme di ADSL rischiano di rendere obsoleto ISDN prima ancora che riesca
ad ottenere una buona penetrazione. C'è poi anche la tecnologia dei cable
modem, legata al fenomeno principalmente statunitense della enorme diffusione
della televisione via cavo; sfruttando i cavi coassiali già in uso si
possono ottenere fino a 30 Mbps in download e fino a 4 in download oppure
10 Mbps in entrambi i sensi; anche in questo caso l'implementazione sta
apparendo adesso negli USA ma le compagnie via cavo stanno già mettendo
in opera gli ingenti investimenti necessari. Attualmente non è pero possibile
ottenere comunicazioni punto-punto come sulla linea telefonica ma solamente
ricevere dati da un fornitore di servizi internet centralizzato e ci sono
problemi temporanei su alcuni network che non permettono per niente l'upload
necessitando quindi dell'uso contemporaneo di un modem standard telefonico.
Quest'ultima è la condizione obbligatoria dell'ultima tecnologia attualmente
presente, quella satellitare, già implementata anche da noi da alcuni
fornitori internet, che può fornire fino a 2 Mbps ovviamente in solo download
e che va accoppiata ad un modem per l'altro senso di comunicazione.
NOTE
Potete trovare gli indirizzi dei siti Internet dei principali costruttori
di chipset e modem alla pagina curata da me su
http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/vip/links-hw.html
Andrea Nenni è raggiungibile su Internet tramite la redazione
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