coordinamento di Luciano Giustini
di Luciano Giustini
La più piccola molecola di memorizzazione al giorno d'oggi è il file. Questo vale per tutte le piattaforme, indistintamente.
Ma se consideriamo il file come insieme di più parti, come per esempio un database relazionale, un foglio elettronico
con immagini bitmap, un documento con tabelle database, ecc. ecc. vediamo che come molecola sta diventando
piuttosto ingombrante, e scomoda da maneggiare. Questo è vero soprattutto con OLE, e infatti è Microsoft che
ha pensato al rimedio. Perchè non trattare ogni oggetto contenuto in un file come unità a se stante? Per ottenere
questo si è pensato di implementare un file system dentro il file. Che a sua volta è contenuto nel file system di sistema.
Basta collegare il tutto con la tecnologia dei database ed ecco gli OFS. Semplice? No, tutt'altro...
La struttura che si viene a creare dentro questi file, detta "OLE Structured Storage", crea un impianto ad albero
di sottofile, chiamati "stream-objects" e di sottodirectory, "storage-objects". La gerarchia che si viene a instaurare è
del tutto simile a quella del file system, stream-objects contengono dati, e storage-objects contengono stream-objects o
altri storage-objects. Il collegamento tra queste gerarchie e i file system superiori (si parla sempre al plurale, ora vedremo perchè)
avviene tramite una seconda gerarchia, stavolta
di database, una tecnologia che prende il nome di "OLE DB". In pratica viene creato a livello di file system
un insieme di database composti e concatenati, che possono essere singoli file, database relazionali, o file system organizzati come
un database. Sembra un serpente che si mozzica la coda, ma non è così. La cosa si capisce meglio (e si
capirà ancora di più quando Microsoft ci darà maggiori informazioni) vedendo il file system come un unico grande
database, con campi, query, ecc. Tutti gli strumenti tipici dei db saranno implementati e utilizzabili sugli oggetti di sistema, e si
collegheranno con database gerarchicamente inferiori, fino a arrivare al "OSS" di cui sopra. Gli oggetti di sistema
allora prendono il nome di Object File System, e sono database collegati con OLE. Notare che la parte
intermedia è non vincolante, ovvero a database superiore può non corrispondere database inferiore, ma si
può passare solamente per file singoli, con il che si mantiene la compatibilità all'indietro. La cosa interessante, tra l'altro, è che i campi di tali database saranno
completamente modificabili da utente, o da programma, per le esigenze di memorizzazione. Per esempio
dati riepilogativi nei documenti, attributi estesi, ecc. Un'implementazione di questi ultimi c'è già per esempio
in OS/2 su HPFS.
Nel prossimo numero:
Windows NT 4.0: la prima prova ufficiale del "vero" nuovo s.o. di questi ultimi anni. Ci è appena giunto
in redazione la versione preliminare, nel momento di andare in uscita. A rileggerci fra 2 mesi, non perdete il prossimo numero !
(1-continua)