 |
Cosa succederà tra cinque anni su Internet? E cosa tra dieci? Chi
deve decidere gli investimenti nelle case software in questo periodo non se la deve
passare troppo bene. Troppe responsabilità, decidere cosa userà il pubblico quando Internet sarà
non più una parola di moda tra gli ameni giornalisti della carta stampata. Ma questo, come
sempre avviene in casi simili, viene affrontato a suon di soldi.
Microsoft, la più grande casa software del mondo, sta impiegando
ingenti mezzi e denaro nel progetto che vede ora Internet Explorer come browser ma tra non
molto un intero sistema operativo come interfaccia verso la rete (non specifico volutamente quale rete).
Internet Explorer è un Browser
concepito espressamente per diventare l'unico compagno di viaggio degli utenti di Windows.
Già, perchè finora quell'unico compagno di viaggio è stato il software "concorrente", il Browser per
antonomasia che tutti conosciamo.
|
Jim Clark, cofondatore di Netscape Corporation e colui che fece da papà al venerabile Mosaic (il
primo Browser per Internet che forse qualcuno ricorda ancora...), ha ritenuto di puntare
il dito contro Microsoft tacciandola, per mezzo di comunicati stampa e denunce, di concorrenza sleale
(nello specifico, accusa Microsoft di "facilitare" alcune condizioni alle aziende che adottano IE, e di peggiorarne altre a quelle che invece preferiscono, o solo affiancano, Netscape Navigator). Non sarebbe la prima volta che
qualcuno afferma cose del genere per la casa di Bill Gates, ma la guerra di
Netscape contro Microsoft non è la
solita diatriba tra software house concorrenti. Iniziamo col dire che la guerra
in realtà è di Microsoft contro Netscape. E che il campo di battaglia è il prodotto che con
ogni probabilità sarà usato più di tutti, perfino più dei sistemi operativi stessi, dagli
utenti di tutto il mondo.
 |
Le grandi torte farcite che fanno gola ai "nostri" sono tre, più un settore strategico di cui parleremo alla fine. Prima di addentrarci, bisogna
dire che è poco probabile che uno o entrambi i prodotti oggetto di questa puntata saranno
mai i protagonisti assoluti anche solo di uno dei settori. Questo semplicemente perchè
il mondo informatico è imprevedibile, e anche perchè è molto differenziato. Ma non voglio
affrettare le conclusioni, e torniamo al principio di osservazione di prima.
|  |
Una torta gigantesca ma dai mille ingredienti è l'utenza personale.
Io non so cosa userò fra cinque anni, perchè non posso prevedere, ora, quale sarà il
Browser che risponderà alle mie esigenze per quel periodo. Attualmente, però, so che il
75% circa della gente usa Netscape per navigare in Internet, e a Redmond vorrebbero che questo rapporto si
invertisse.
Microsoft ha colpito proprio nel punto forse più debole di Netscape, ovvero il prezzo.
Internet Explorer è gratis per tutti, mentre il concorrente si paga se non si è studenti, professori e
cose di questo tipo. Questo potrebbe portare - e probabilmente porterà, stando agli annunci - molti ISP (Internet
Service Provider) ad includere IE nei loro pacchetti pre-confezionati per gli abbonati.
Ma l'utenza personale non basta a far quadrare questo tipo di conti, e infatti bisogna
considerare la seconda torta farcita, e ben più conosciuta: l'utenza aziendale.
Questa si che sa cosa userà fra cinque anni: il Browser che le permetterà di risparmiare
sui costi e contestualmente di fare quello di cui ha bisogno. Istruzione del personale, Intranet
aziendali, accesso ai database con interfaccia universale = qualsiasi computer va bene, e via dicendo.
Nasce proprio così l'idea del Network Computer, se qualcuno si stava chiedendo come diavolo
fosse uscita fuori. Un utente come me, di un computer senza sistema operativo e senza hard
disk non sa che farsene, e così praticamente tutti gli utenti home. Ma l'utenza
aziendale sa cosa farsene. L'impiegato accende, si connette al mainframe centrale dell'azienda
col suo nuovissimo NC e fa tutto quello che deve fare nel suo lavoro.
Ecco qui che si comprende perchè Oracle si sia tanto affrettata a creare la
Network Computer Inc. (vedi BETA NEWS dello scorso numero).
In definitiva, quindi, l'azienda spende
molto meno che acquistare tanti computer intelligenti per fare cose stupide, ricavando
terminali stupidi che sanno fare tante cose intelligenti.
Con cosa? Ma con un Browser, naturalmente! Questo già spiega molte cose, ma manca ancora
la terza torta, l'utenza professionale.
Quello che vedete sopra è un vecchio banner di una delle prime enciclopedie elettroniche
apparse su Internet. Anche una delle migliori, su carta è un riferimento per tutti, e sul
Web non è stata da meno. E' a pagamento. Ma come, si chiederanno molti di voi, su Internet
è tutto gratis... Vi rispondo "per ora", e a malincuore. Nel prossimo futuro le informazioni
qualificate, come quelle di un'agenzia di notizie o, appunto, di un'enciclopedia, saranno
a pagamento. Quanto non lo so, ma penso e spero sempre molto al di sotto dell'eventuale
corrispettivo su carta. Il percorso, d'altronde, non è difficile da comprendere, giacchè
il Web si sta "tecnicizzando" e man mano che passano gli anni vi si potrà fare sempre
di più. Basta vedere Java, ma anche qualsiasi sistemista che se ne intende vi può far
trasalire mostrandovi interazioni tra SQL e il vostro Netscape. Si va quindi verso
servizi sempre migliori e sempre più utili, e soprattutto verso servizi mirati a una certa
utenza professionale. Pagante, per l'appunto, e che userà sempre un certo tipo di prodotto
per adempiere tutti i suoi impegni: il Browser.
Nonostante già siamo riusciti a vedere molti degli aspetti che rendono così importante
il predominio del mercato dei browser Internet, ce ne sono altri più nascosti ma
ancora più legati a fattori di strategia commerciale. Nel caso di Microsoft,
 |
Internet Explorer 4 Alpha
|
per esempio, si vede come la strada seguita dai progettisti di Internet Explorer sia
mirata più all'integrazione con il sistema operativo che all'insieme di "cose" che
il browser riesce a fare da solo. Perchè? Il progetto che la casa di Bill Gates sta perseguendo
è quello di creare una maglia di interconnessione tra tutte le attività di un utente personale
basata su un'interfaccia comune e sul concetto di rete (Internet in particolare). L'elemento chiave di questa maglia è la
chiusura del software rispetto ai prodotti concorrenti, che rende il tutto perfettamente funzionale
solo se si usano sistemi client/server targati Microsoft. Nello specifico, fino ad ora abbiamo visto solo
delle specie di plug-in per i vari prodotti di Office, e FrontPage, sistema aperto ma solo perchè
acquistato così com'è da una casa esterna. Da quanto si vede per i futuri Office 97 e Windows NT
Cairo (con BackOffice),
le cose sono però più chiare: il primo permetterà di non fare più distinzione tra ciò che è
su Internet, quindi HTML e Web, e ciò che è locale, e il secondo presenterà il Network File System ventilato da tempo.
Dunque siamo a una svolta nel concetto di utilizzo del software, e il computer non
rimane che uno strumento per interagire con una rete, LAN o WAN che sia (riecco le intranet).
Dov'è il tranello? Eccolo: "Incompatibilità tra sistemi". Non pensate che Netscape stia
con le mani in mano. Non è Microsoft, ma conta di rendere client/server il mondo in rete (e non)
con i suoi prodotti, e l'andamento mostra che non ragiona affatto male. C'è una sola cosa certa in questo
ulteriore fronte di guerra, ovvero il dialogo tra sordi: Un futuro server Microsoft non cederà
mai dati riservati a un client Netscape, e questo non è che uno degli aspetti della strategia
Microsoft di render proprietario tutto il suo progetto. Se vogliamo, in controtendenza con la
filosofia Internet, che è per definizione aperta. In realtà gli avvenimenti degli ultimi tempi
dimostrano sempre più a Microsoft che chiudersi rispetto a Internet non è una buona scelta (vedi il
tonfo clamoroso di msn), ma la potenza dell'installato - Windows 95 e fra poco NT -
potrebbero correggere l'errore di fondo di incompatibilità: cose che offrono di più dentro un mondo Microsoft
potrebbero allettare molti, che sono (o saranno, nelle previsioni di Gates) la maggioranza. Ma i giochi
sono ancora apertissimi, e non è detto che la base di installato e il fuoco incrociato di soluzioni
software che Microsoft sta intrecciando saranno la cartina di tornasole
per le scelte tecniche del prossimo futuro.
Scelte che, quindi, si compiono ora,
nei prossimi mesi, a quale casa affidarsi? E il client di adesso non è che la punta di un iceberg del
sistema network-centric di domani.
Bene, ora che ci siamo chiariti un po' più le idee sull'importanza del Web Browser nel futuro
dell'informatica moderna, e quindi del perchè le due case in oggetto si stanno affrontando
così duramente, suggerisco di dare un'occhiata ai due programmi che nei prossimi mesi
le "rappresenteranno" nel mondo online. Dico mesi perchè Netscape ha già iniziato a sviluppare la versione 4.0
del Navigator e Microsoft, "invece", anche per IE.
La lotta non conosce momenti di tregua, e nessuno dei due contendenti è disposto a cedere anche soltanto
un bit di vantaggio all'altro. Intanto Netscape allarga il fronte di battaglia a OS/2, il
sistema operativo di IBM che viene rilasciato al pubblico nella nuova versione 4.0 proprio in questo periodo (annuncio ufficiale).
|