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Caccia al driver

di Andrea Nenni
Articolista senior, BETA

Diciamo innanzi tutto che i driver, per chi non lo sapesse, sono quello strato di software che permette al  Sistema Operativo e ai programmi di pilotare i vari componenti di un PC. Diversi driver sono in realtà molto  semplici e standard e sono ormai perfettamente integrati in qualsiasi sistema; fra questi ci sono ad esempio la  tastiera, il floppy disk drive e le porte di comunicazione e altri potete trovarli in Windows 95 dentro Pannello di  controllo > Sistema > Gestione Periferiche > Periferiche di sistema.

Tutte le altre periferiche non hanno dei driver standard oppure ne hanno di molto vecchi e primitivi che non ne  sfruttano tutte le funzionalità, come ad esempio quello VGA per le schede grafiche, ed è quindi necessario che  il costruttore fornisca un driver per ogni Sistema Operativo. Fra i più comuni, oltre a quelli per la scheda  grafica, ci sono quelli per la scheda audio, la stampante, la scheda di rete, lo scanner e i controller SCSI; poi,  per aggiungere funzionalità sofisticate, anche per il mouse, il controller di dischi IDE e il modem.
I Sistemi Operativi in realtà, grazie alla distribuzione su CD-ROM, comprendono anche un gran numero di  driver, spesso però piuttosto generici o non recentissimi. Considerate che anche il più aggiornato Windows  95 B (OSR 2) risale a metà 1996 e due anni nel mondo informatico in rapidissima evoluzione sono un abisso;  il quasi indispensabile DirectX 5, di metà 1997, contiene dei driver aggiornati ma solo per schede grafiche e  audio e alcuni joystick e mouse. Tenete poi presente che le date di questi driver sono tutte uniformate al rilascio  del software, quindi potrebbero essere in realtà molto più vecchie, e usano dei numeri di versione propri  assolutamente non confrontabili con quelli dei produttori, che consiglio di preferire sempre.
Anche i floppy che accompagnano tutte le periferiche e schede dei computer (che dovete sempre pretendere  assieme ai manuali con i PC assemblati) sono spesso un po' datati e comunque invecchiano rapidamente.
Tenersi aggiornati è importante perchè versioni di driver più recenti spesso risolvono problemi, aggiungono  funzionalità e forniscono prestazioni più elevate; è anche vero però che talvolta aggiungono nuovi bug e  quindi, a meno di non avere problemi particolari, non vi affannate a ricercare e installare versioni recentissime  e magari fatele invecchiare almeno un paio di settimane per non fare da cavia.

Trovare i driver aggiornati per il proprio PC non è purtroppo sempre facile, se non a volte impossibile. Se si ha  un computer di "marca" (Compaq, IBM o Hewlett-Packard giusto per citare le più famose) la  procedura è  decisamente più semplice perchè basta trovare il sito internet del costruttore, ormai spesso  indicato sul  manuale d'uso, e dopo una ricerca nelle aree di supporto del proprio modello preciso si trovano  generalmente  tutti gli aggiornamenti divisi per Sistema Operativo e diversa documentazione d'aiuto.
Fate attenzione che per identificare i file specifici molto spesso non basta la sigla della serie, impressa sul  frontale (ad esempio HP Vectra VL 5/200 DT), ma serve invece il modello specifico, indicato in genere su una  targhetta  adesiva sul retro del computer oppure sulla manualistica, ma a volte anche sullo schermo all'avvio o  nel  programma di setup.
Se al contrario siete in possesso di un PC assemblato l'operazione è più complessa perchè non si ha un unico   punto di riferimento e si devono invece identificare i costruttori e il modello di ogni singolo componente e   ricercare i driver sui siti distinti. Oltretutto in questa situazione in caso di problemi è più difficile identificarne  la fonte perchè spesso causati da  incompatibilità specifiche che possono essere dovute a manchevolezze  hardware o software di uno o più  prodotti; in questo caso anche i relativi reparti di assistenza tendono ad  addossare le colpe ai componenti altrui  e a garantire il funzionamento con un numero limitatato di parti dei  principali costruttori reperibili al momento  dell'introduzione sul mercato.
Come sempre poi esistono delle vie di mezzo fra questi due scenari estremi. Nulla vieta infatti nei computer di   marca di aggiungere o sostituire componenti con altri commerciali quali ad esempio periferiche esterne o   schede di rete, video o audio; esistono poi costruttori che già impiegano schede di terze parti, magari come   opzioni o accessori, e altri, nazionali o anche internazionali come Vobis, che sono in realtà quasi solo dei  grandi  assemblatori.
In quest'ultimo caso l'azienda fornisce spesso un buon supporto centralizzato su un sito internet raccogliendo   tutti i driver necessari e facendo delle verifiche preliminari di corretto funzionamento sulle configurazioni tipo  vendute; è comunque comune trovare materiale più fresco e maggior supporto e informazioni per i prodotti   più vecchi direttamente presso i singoli costruttori.

Trovare la marca dei propri componenti è purtroppo spesso difficile per vari motivi. Il primo posto dove   cercare è ovviamente la scatola originale, ma capita spesso che questa vada persa o buttata o che non venga   proprio consegnata in caso di acquisto con un PC; oltretutto i prodotti OEM (Original Equipment  Manufacturer),  destinati specificatamente agli assemblatori anzichè al dettaglio, ne sono totalmente privi.
Successivamente potete cercare sulla periferica o scheda, nei manuali e sui floppy, anche sigle apparentemente  insignificanti possono essere preziose come indizio se inserite in un motore di ricerca come AltaVista  (http://www.altavista.digital.com/); purtroppo la maggioranza dei produttori di Taiwan e dintorni, esclusi i  più rinomati, ha l'abitudine di indicare solo il modello e non la marca.
Oltretutto a complicare le cose ci sono alcuni grandi distributori, anche internazionali che rivendono alcuni  prodotti con il proprio nome o addirittura creando dei nuovi marchi e spesso eliminano o coprono con adesivi  ogni traccia del costruttore vero e proprio; queste aziende hanno poi dei propri siti dove forniscono assistenza e  driver ma per forza di cose sono spesso inferiori a quelli originali.
Potete poi ovviamente guardare le voci dei driver già installati sul sistema che potrebbero essere però sia quelli   specifici installati dal costruttore, sia dei driver generici inclusi nel sistema operativo.
Per le schede madri dotate di BIOS Award o AMI (la stragrande maggioranza) è quasi sempre possibile risalire  al costruttore, grazie alle scritte che appaiono a video all'accensione del PC. Sui siti delle due aziende ci sono  infatti delle pagine con le spiegazioni dei codici e i nomi (e su quello Award anche i siti) dei licenziatari del  BIOS; gli indirizzi sono rispettivamente http://www.award.com/tech/upgrade.htm e  http://www.ami.com/tech_support/bios/overseas.html.
Anche la scheda grafica all'avvio del computer produce in genere delle scritte, spesso però cancellate  rapidamente dalla schermata del BIOS. Se non vi è possibile leggerle potete sempre ricavarle con l'utility  Microsoft Diagnostic (msd.exe), compresa in MS-DOS 6.x e Windows 3.1x e inclusa sul CD di Windows  95. Qualche indizio lo trovate già alla voce Video ma per avere il massimo delle informazioni dovete andare su  Utilities > Memory Browser > Video ROM BIOS.
Tutte le schede ISA Plug and Play poi sono riportate nella schermata iniziale del BIOS di sistema e talvolta  anche quelle PCI in quella successiva; anche i controller SCSI e le schede di rete con BIOS fanno comparire  delle scritte al termine della prima schermata.
Degna di nota poi è sicuramente la comoda utility DOS shareware PC-CONFIG (http://www.holin.com/), che  fornisce numerose informazioni su tutto l'hardware dei PC, di cui alcune importanti non ricavabili in nessuno  dei sistemi precedenti.
Con questi ultimi criteri, oppure tramite una osservazione diretta delle sigle sui chip principali delle schede  interne, si riesce spesso a identificare solamente il costruttore del chipset, che spesso fornisce liberamente su  internet dei driver generici. Nel caso di schede economiche di produttori di secondo piano costruite secondo  modelli standard sono probabilmente gli stessi che otterreste direttamente da loro; nel caso invece di schede di  produttori rinomati potreste rinunciare a funzionalità e prestazioni migliori e numerosi utility e programmi e  rischiate anche malfunzionamenti.
Se tutto questo non dovesse bastare per l'identificazione rimane un ultimo ma importantissimo sistema reso   possibile dalla Federal Communications Commission, un agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti.  Tutte le periferiche destinate  all'importazione negli USA (la stragrande maggioranza) infatti devono essere  omologate dal suddetto ente e devono riportare il codice di identificazione FCC ID.
Con quest'ultimo potete fare una ricerca nella base dati del FCC all'indirizzo http://www.fcc.gov/fcc-bin/ead/ e  ottenere immediatamente i dati del costruttore e qualche informazione sulla periferica.
Ovviamente nel caso di schede interne è necessaria l'apertura del PC e spesso anche la rimozione del  componente visto che la scritta è generalmente minuta e può essere riportata in qualsiasi zona, spesso  serigrafata o a volte su un adesivo.
Se doveste trovare solamente il numero di registrazione (FCC NO) potete comunque sfruttare i prime tre  caratteri del codice che identificano il costruttore, dovete solo eseguire una ricerca anteponendovi il carattere  ^, come spiegato chiaramente nelle istruzioni.

Una volta identificato il costruttore bisogna ancora risalire al sito internet, sempre che esista e che sia in una  lingua comprensibile e non solo in taiwanese, giapponese, ecc. Purtroppo con la proliferazione di negozi e  riviste on-line la procedura è tutt'altro che semplice con i motori di ricerca perchè le loro pagine appaiono  numerose fra le prime voci trovate. Si può comunque sempre provare, ad esempio con AltaVista, a ricercare la  sigla precisa del costruttore, richiedendo la presenza di tutte le parole anteponendovi il segno +, ed escludendo  con il segno - alcune voci come $, buy, test e article.
Sempre fra i motori di ricerca conviene invece provare prima a consultare quelli che hanno anche numerosi  indirizzi internet già divisi per categorie e commentati; in questo caso particolare vi consiglio le sezioni  Computers and Internet di Yahoo! (http://www.yahoo.com/) e Infoseek (http://www.infoseek.com/), utili ma  spesso limitate ai siti americani.



Esistono poi delle utilissime pagine specifiche che raccolgono numerosissimi indirizzi del settore hardware; fra  questi vi segnalo quello curato da Andrea Ricordi (http://www.venus.it/homes/spumador/driver.htm), forse il  più completo al mondo, e quello curato da me  (http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/vip/links-hw.html), che comprende un numero minore di  aziende fra le più famose, ma riporta sempre per primo il sito della casa madre seguito dalle eventuali affiliate  americane, europee e italiane.
Come risorsa alternativa c'è anche un metodo empirico ma spesso valido; si può banalmente tentare di  indovinare l'indirizzo provando il nome del costruttore , preceduto ovviamente da http://www., e seguito dalle  estensioni più comuni: .com, .com.tw, .co.jp, .co.kr, .de, .co.uk, .nl, .it.
Esistono poi sulla rete una nutrita serie di siti sull'hardware dei computer, validissimi sopratutto come fonte di  informazioni, ma talvolta anche per driver introvabili di produttori scomparsi o ancora privi di sito internet. Fra  questi il più importante è probabilmente Drivers HeadQuarters (http://www.drivershq.com/), con un enorme  numero di file e indirizzi di case e un utility per Windows 95 e NT che esamina a fondo il sistema alla ricerca di  tutti i driver e delle versioni effettive. Anche WinFiles.com (http://www.winfiles.com/), precedentemente noto  come Windows95.com, oltre a molto software shareware e informazioni contiene numerosi driver.
Esistono poi siti specializzati in alcuni settori ma ugualmente curati e importanti: dedicato ai BIOS delle schede  madri c'è Wim's BIOS Page (http://www.ping.be/bios/) e dedicato ai driver bus-master dei controller IDE c'è  BMdrivers.com (http://www.bmdrivers.com/).
Per chiudere esistono ovviamente anche raccolte di driver e informazioni sui siti dei produttori di Sistemi  Operativi; cito qui Microsoft con il suo WHQL Hardware Quality Labs (http://www.microsoft.com/hwtest/) e  altro materiale in ftp://ftp.microsoft.com/softlib e IBM con il suo OS/2 Device Driver Pak On-Line  (http://service.software.ibm.com/os2ddpak/index.htm).
A questo punto non mi rimane che augurarvi buona caccia!
 

I FILE DI CONFIGURAZIONE DEL DOS DI WINDOWS 95

Se si ha necessità di usare programmi DOS con Windows 95 bisogna ancora spesso modificare a mano i  classici file di configurazione config.sys e autoexec.bat; se poi si vuole usare la funzionalità di riavviamento  in modalità MS-DOS è opportuno anche aggiungere il nuovo file dosstart.bat che viene eseguito solo in  questo caso.
Molti driver recenti includono la configurazione automatica anche dei file per il DOS mentre altri avvertono  semplicemente di riavviare Windows in modo DOS e installare i vecchi driver da prelevare a parte. In ogni caso  bisogna comunque avere a che fare con le opzioni di configurazione del sistema e spesso fare dei ritocchi alle  installazioni automatiche.
Qui di seguito sono riportate delle versioni tipo, con alcuni parametri opzionali commentati con rem, da usare  come base per il proprio sistema; l'uso di maiuscole o minuscole è equivalente; tutti i parametri V servono solo  per avere utili informazioni  aggiuntive sul video dopo il caricamento di ogni modulo.

C:\CONFIG.SYS

device=C:\WINDOWS\himem.sys /TESTMEM:OFF /V
REM device=C:\WINDOWS\emm386.exe RAM V
REM devicehigh=C:\WINDOWS\COMMAND\display.sys con=(ega,,1)
Country=039,437,C:\WINDOWS\COMMAND\country.sys
buffers=13
DEVICEHIGH=C:\VIDE-CDD.SYS /D:MSCD001

Mentre è sempre opportuno caricare himem.sys, a meno di non avere particolari necessita di memoria  convenzionale, si può evitare emm386.exe che abilita la memoria superiore; se le necessità di memoria di base  sono notevoli si può anche provare il solito parametro I=B000-B7FF che aggiunge altri 32KB di memoria  superiore, a meno di conflitti con la scheda video.
Nei tre esempi sono già inclusi i comandi devicehigh e LH (loadhigh) necessari per tentare di caricare i moduli  in memoria superiore; senza emm386.exe in effetti sono superflui ma vi conviene lasciarli in caso di futura  necessità perchè vanno usati solo su alcune righe.
Se avete necessità di usare la codepage internazionale 850 al posto della 437 decommentate la riga con  display.sys e cambiate il codice del parametro di country; occorre poi anche decommentare le due righe  mode con nel file autoexec.
Tutti i parametri sulla gestione dei file sono assegnati in automatico con valori accettabili e si possono  visualizzare con il comando mem/d/p; è solo opportuno calare buffers dal default di 30 a 13 per guadagnare  circa 15KB.
Poi se si vuole avere accesso al CD-ROM quando sia riavvia il sistema in modalità MS-DOS bisogna includere  il normale driver DOS a 16 bit. Quello dell'esempio in particolare è quello incluso nel floppy d'installazione di  Windows 95 OSR 2.1 con USB che va bene praticamente con tutti i CD IDE, occupa poca memoria e non  interferisce con i driver a 32 bit di Windows del controller IDE; consiglio comunque di provare quello  specifico dopo l'installazione.

C:\AUTOEXEC.BAT

@ECHO OFF
REM mode con codepage prepare=((850) C:\WINDOWS\COMMAND\ega.cpi)
REM mode con codepage select=850
LH C:\WINDOWS\COMMAND\keyb it,,C:\WINDOWS\COMMAND\keyboard.sys
LH C:\WINDOWS\COMMAND\doskey.com
PATH C:\DOSUTILS;C:\VC
SET BLASTER=A220 I5 D1 T4
SET SOUND16=C:\OPTISND
PATH  %PATH%;C:\OPTISND
C:\OPTISND\sndinit /b

La riga con keyb è necessaria a meno di non avere una tastiera americana mentre doskey implementa  l'utilissima ****
Potete poi al solito aggiungere nel path alcune directory con eseguibili di frequente utilizzo che volete eseguire  direttamente ovunque vi troviate nei dischi.
Le ultime righe infine sono puramente d'esempio e sono state aggiunte dal programma d'installazione della  scheda audio; le prime tre impostano le variabili d'ambiente mentre l'ultima inizializza la scheda trattandosi di un  modello Plug and Play.

C:\WINDOWS\DOSSTART.BAT

@ECHO OFF
LH C:\WINDOWS\COMMAND\MSCDEX.EXE  /D:MSCD001 /S /E /V
C:\WINDOWS\smartdrv.exe /V
LH C:\MOUSE\mouse.com
C:\OPTISND\SNDINIT /B

L'ultimo file, da creare se non esiste, viene eseguito solo quando si riavvia in modo MS-DOS e contiene  driver  e utilità di sistema a 16 bit, altrimenti forniti da Windows, che quindi posti nell'autoexec.bat utilizzerebbero  memoria preziosa o causerebbero conflitti con i driver a 32 bit.
La prima riga carica le estensioni per il file system del CD-ROM, da usare solo se si è caricato il relativo driver  in config.sys; il parametro dopo /D: deve coincidere con quello del driver mentre /E riduce l'uso di memoria  convenzionale se è presente memoria espansa grazie a emm386.exe.
Segue il driver del mouse e ancora il programma di inizializzazione della scheda audio.


Andrea Nenni è articolista di BETA dal 1995; è raggiungibile su Internet tramite la redazione oppure all'indirizzo a.nenni@beta.it

Copyright © 1998 Andrea Nenni, tutti i diritti sono riservati. Questo Articolo di BETA, insieme alla Rivista, è distribuibile secondo i termini e le condizioni della Licenza Pubblica Beta, come specificato nel file LPB.


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