Telecom, una difficile gestazione
E' evidente a tutti il difficile ruolo di Telecom Italia, un'azienda in fase di passaggio da un sistema monopolistico statale ad uno di mercato, che nel bene e nel male ha assicurato all'Italia uno sviluppo nelle telecomunicazioni da Paese moderno, e che proprio in questo periodo si trova a dover far fronte a scalate più o meno esterofile. Probabilmente è stretta dalla stessa morsa di un governo non più in grado di far fronte ai debiti progressi e quindi interessato alla sorte dei conti dei privati (tra cui Telecom, che è ora una S.p.A.) solo per "fare cassa", e da una gestione politica che, probabilmente, vede di buon occhio solo un po' più di "rosso" nel management del colosso torinese
Prendendo spunto dalle rivendicazioni di molti soggetti del mondo telematico italiano, il ruolo di Telecom Italia, che come operatore nella telefonia fissa e mobile non riceve altrettante critiche, diventa quasi imbarazzante nel comparto delle telecomunicazioni Internet, in modo particolare per la connettività delle linee. Il lamento di molti piccoli provider e aziende di tecnologia, tra le quali moltissime PMI (Piccole e Medie Imprese) vero motore del Nord Italia, ma anche quelle realtà che proprio nel Centro Sud stanno nascendo, è oramai unisono e riguarda l'alto costo dovuto a Telecom Italia per i cavi e le linee Internet. Questo costo è superiore ai corrispettivi europei ma soprattutto a quelli statunitensi, dove vi è un regime di libero mercato. Si parla di costi quasi 10 volte maggiori per linee che sono paragonabili in velocità ed efficienza ad altre meno costose. La situazione, come emerge anche dalle conclusioni di molti analisti nostrani, rischia di strozzare non solo il mercato Internet in Italia, ma anche tutto il sistema delle telecomunicazioni avanzate, dello sviluppo e della probabilità di sopravvivenza di molte aziende medio-piccole che puntano sulla tecnologia e sulla telematica per il proprio successo commerciale e per il profilo strategico.
Abbiamo quindi una situazione bifronte. In quei Paesi dove le telecomunicazioni sono in monopolio il costo delle linee e del mancato avanzamento della telematica presso le imprese è simile al nostro: molto alto. Nei Paesi dove tale monopolio è solo un lontano ricordo i costi sono talmente bassi che le aziende familiari con connessione alla Rete possono rivaleggiare con le stesse imprese e con l'industria. In un momento di passaggio dell'Italia verso il fronte della concorrenza, si invoca quindi una modifica importante per lo sviluppo delle telecomunicazioni Internet.
Un'iniziativa che ci sentiamo di consigliare e di seguire è quella intrapresa da Liber Liber, un'associazione no-profit nata sulla Rete per lo sviluppo della letteratura e delle arti, sponsorizzata da una società romana, che fa uso da anni di Internet e che proprio per la sua funzione e per la tecnica di diffusione sente tutto il peso di un costo per la connettività troppo alto.
Al di là delle ricadute pratiche che essa avrà, l'iniziativa si fa carico di dare voce a molte altre voci che oramai sono sempre più portate a trattare l'argomento come una vera e propria "urgenza del Paese". L'alto costo delle linee dedicate si traduce in uno strozzamento delle possibilità imprenditoriali del settore e in una diminuzione progressiva delle prestazioni generali, situazioni che con il passare del tempo rischiano di aumentare a dismisura la differenza con gli altri Paesi occidentali. L'indirizzo è http://www.liberliber.it/speciali/1999/telecom/; all'indirizzo è pubblicata la lettera che Liber Liber propone per l'invio all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Luciano Giustini l.giustini@beta.it
|