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BETA 21/99 (4) - Marzo/Aprile 1999 - Editoriale - Indici | Guida | |||
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La fine del fax è vicina?Nessuno nelle vicinanze. Un ronzio, piuttosto silenzioso comunque, irrompe
nella quiete operosa della società a responsabilità limitata
di turno. E' l'ennesimo fax, che arriva dall'ennesimo fornitore, che informa
che qualcosa sta succedendo. La segretaria lo vede, e legge il contenuto,
passandolo distrattamente al vicino di stanza, suo superiore.
"Vi informiamo che a partire dal 22.2.2000 le nostre comunicazioni avverranno
non più tramite fax ma tramite email, ivi incluse quelle di carattere
legale, fiscale (incluse le offerte) ovvero qualsiasi comunicazione autografata richiederanno
i rapporti delle rispettive società. Confidando che la vs. società
già possegga i mezzi e le tecniche di tale genere atte al trattamento
di documentazione digitale, vi invitiamo a informarci tempestivamente qualora
aveste dei problemi al passaggio entro tale data.
Torniamo al presente e chiediamoci: a che servono i fax? Semplice la risposta: a produrre carta. Qualora siate tra coloro che ritengono una diminuzione di documentazione cartacea tra i requisiti necessari per la società del futuro (prossimo), sarete già d'accordo. Per tutti, facciamo qualche considerazione pragmatica. Nel mondo della comunicazione, i canali della stessa sono moltissimi, ma in particolare sono ridondanti (altrimenti che società della comunicazione sarebbe?). Alla fine dell'ottocento per comunicare si usava a) la voce (cioè si andava a parlare a voce
o tramite un inviato)
Verso la metà del novecento: a) la voce
A queste si è poi aggiunta la televisione come mezzo di comunicazione, che però essendo broadcasting (uno a molti) non ci interessa. Mentre nell'ultimo quarto di secolo è entrato nell'uso quotidiano il fax, piccola rivoluzione dalla comodità ormai dimostratissima. Solo che adesso comunicare significa usare: a) la voce
E chi più ne ha più ne metta. Beh, prima di continuare
ad aumentare i mezzi di informazione forse si dovrebbe pensare al loro
contenuto, ma non è questo l'argomento di questo numero. Vediamo
invece che probabilmente è una buona idea iniziare a ridurre i mezzi,
invece di aggiungerne sempre di nuovi. E' una selezione "naturale" che
già avviene in moltissime forme di comunicazione, ma in genere pare
particolarmente dura a morire per qualsiasi cosa possa essere agevolmente
sostituita dall'email.
Perchè tanto astio? Non è difficile comprenderlo, l'italiano
medio adora il telefonino come mezzo di comunicazione, ma a volte non sa
neanche cosa farci al di là di mostrarlo.
La classe imprenditoriale italiana delle email non
sa che farci, sembrano un gioco, non riesce a leggerle tant'è che
spesso se le fa stampare dalla segretaria per avere qualcosa di "cartaceo"
da leggere. Troppa novità, tutta insieme, troppa comunicazione, troppi
cambiamenti, mentre all'italiano
piace coccolarsi nelle solite buone cose, nella calma placida e sorniona
che solo un pezzo di carta sa donare, una raccomandazione qui, una
visita lì, una pacca qua, e via di questo passo. Comunicare con
precisione e sicurezza via email è ancora un'utopia.
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